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Spagna: senza KO duello in TV fra Rajoy e Rubalcaba

(Keystone-ATS) Duello in Tv senza ko finale ieri sera a Madrid fra Mariano Rajoy e Alfredo Perez Rubalcaba, i due uomini che si contendono la poltrona di capo del governo della Spagna dell’uscente Josè Luis Zapatero nelle elezioni politiche anticipate del 20 novembre.

Le previsioni degli esperti in comunicazione non sono state confermate. Rubalcaba, 60 anni, ex-numero due del governo Zapatero e candidato premier dei socialisti, non ha avuto la meglio sul rivale popolare, considerato meno abile comunicatore. Rajoy ha anzi segnato punti soprattutto nel primo capitolo del dibattito, quello su economia e disoccupazione, sul quale il bilancio del governo Zapatero è il più negativo per la stragrande maggioranza degli spagnoli.

Rubalcaba è stato il più aggressivo. Ha interrotto spesso Rajoy, lo ha sottoposto a domande insistenti sul suo programma elettorale, cercando di dimostrarne le “contraddizioni”. Ma il leader dei popolari, 56 anni, già sconfitto due volte nel 2004 e 2008 da Zapatero, è apparso più sicuro, forte anche della posizione di vantaggio che gli danno i sondaggi (+17 punti a due settimane dal voto su Rubalcaba). Paradossalmente il candidato socialista, fino a 4 mesi fa numero due del governo Zapatero, è apparso come il candidato dell’opposizione, Rajoy quasi il premier uscente.

Sugli altri due capitoli del duello, la politica sociale e i diritti, Rubalcaba il dibattito è parso equilibrato. Per Rajoy è stato facile sottolineare le responsabilità della politica ondivaga del governo Zapatero dall’inizio della crisi, una opinione condivisa dalla maggioranza degli spagnoli. Rubalcaba ha cercato di attaccare sul programma del Pp, sostenendo che prevede tagli alle indennità per l’esercito di disoccupati. Ma Rajoy è stato categorico. Ha accusato il rivale di “mentire” e ha garantito che non le ridurrà, togliendo l’erba sotto i piedi del rivale. Il popolare si è anche sbagliato, forse volutamente, confondendo il nome di Rubalcaba con quello di Zapatero. Magari per sottolineare la vicinanza fra i due.

Gli analisti prevedevano una linea di attacco aggressiva di Rubalcaba, costretto all’inseguimento, e da lontano, secondo i sondaggi. Ma il dirigente socialista è apparso nervoso e stanco, soprattutto all’inizio. È vero che “l’erede” di Zapatero è stato investito di una missione quasi impossibile, dopo il tracollo già registrato dai socialisti alle regionali di maggio. Deve cercare di riconquistare i voti dei delusi del zapaterismo, di cui è stato uno degli esponenti più importanti negli ultimi sette anni, prendendone il più possibile le distanze. Una operazione che per El Pais è come “un triplo salto mortale”.

Per La Vanguardia online (centrista) “Rubalcaba non è riuscito a fare cadere Rajoy”, i lettori di El Mundo (centrodestra) online hanno dato al 65% la vittoria a Rajoy, quelli di El Pais (vicino ai socialisti) al 52,44% a Rubalcaba, gli utenti di twitter hanno visto invece in vantaggio Rajoy, che è stato dato vincitore anche da un sondaggio della Sexta con il 48,6%, contro il 39,9% a Rubalcaba.

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