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Spagna scopre traffico illegale armi svizzere tra Ghana e USA

Le armi sequestrate lo scorso 4 agosto in una foto diffusa oggi dalla Guardia Civil spagnola. KEYSTONE/EPA EFE/GUARDIA CIVIL / HANDOUT sda-ats

(Keystone-ATS) Le autorità spagnole hanno sequestrato lo scorso 4 agosto nel porto di Algeciras (Andalusia) circa 800 fucili d’assalto e lanciagranate svizzeri nascosti in un container partito dal Ghana e diretto negli Stati Uniti.

Le armi non avrebbero però potuto essere riesportate senza il consenso della Confederazione.

In un comunicato pubblicato ieri, e ripreso oggi dal Tages-Anzeiger e dal Bund, la Guardia Civil spagnola afferma di aver intercettato un container nella cui dichiarazione doganale era specificato che conteneva armi smontate destinate a commercianti statunitensi.

Nel container c’erano però 737 fucili d’assalto di calibro 5,56 millimetri e 72 lanciagranate di calibro 40 di fabbricazione elvetica “perfettamente montati”. Tutte le armi, “apparentemente nuove, erano ancora nella confezione di fabbrica originale”, precisa la Guardia Civil che ha aperto un’inchiesta.

Le armi intercettate, secondo la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), erano inizialmente destinate all’esercito ghanese. L’autorizzazione di vendita era stata rilasciata nell’agosto del 2010. I fucili e i lanciagranate erano stati completati nel 2011 e consegnati al Ghana nell’ottobre del 2014 da un commerciante ungherese insieme a un altro lotto di armi (non prodotte in Svizzera).

In una presa di posizione inviata oggi all’ats, la SECO afferma che suoi funzionari si sono recati in Ghana nel gennaio del 2015 per verificare l’impiego dei 737 fucili d’assalto e dei 72 lanciagranate vendute al Paese africano. L’ispezione non ha permesso di constatare irregolarità, ha comunicato oggi la SECO all’ats.

Quando un Paese acquista armi elvetiche deve impegnarsi a non riesportarli senza il consenso di Berna. Se c’è un rischio che ciò accada, la Svizzera può anche verificare sul posto il rispetto degli accordi.

Queste misure rigorose erano state introdotte nell’estate del 2012 quando granate svizzere prodotte dalla RUAG e vendute agli Emirati Arabi Uniti erano finite nelle mani dei ribelli siriani dopo essere transitate dalla Giordania.

La Confederazione è in contatto con le autorità spagnole e ghanesi, al fine di chiarire i fatti, sostiene ancora la SECO, che afferma di prendere la questione sul serio. Come misura preventiva, la Svizzera non rilascerà nuove autorizzazioni di esportazioni di armi verso il Ghana, precisa la Segreteria.

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