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Spazio: ultima missione shuttle, ora si cerca museo

(Keystone-ATS) ROMA – La stampa statunitense ci scherza sopra, “Avete un garage abbastanza ampio per parcheggiarci uno shuttle?”, ma il futuro delle navicelle spaziali prossime al pensionamento, Atlantis – il cui rientro sulla Terra è previsto per oggi -, Endeavour e Discovery è tutt’altro che scritto.
La Nasa, scrive la Cnn online, ha deciso di non mettere in vendita le navicelle spaziali, pensando piuttosto ad una loro collocazione in un museo. “Non posso immaginare un istituto che non voglia gli shuttle”, ha detto alla Cnn il portavoce dell’agenzia spaziale Usa, Allard Beutel, precisando che già una ventina di musei, tra cui lo Smithsonian di Washington e lo stesso Kennedy Space Center della Florida – gestito da una compagnia privata – si sono fatti avanti.
La strada è però complessa: per mettere in mostra uno shuttle in uno spazio pubblico occorrono molti soldi, che servono per disinstallare i componenti radioattivi e soprattutto trasportare i giganti dello spazio in loco, utilizzando il 747 appositamente creato per lo scopo.
Ma, sottolinea Cnn, un istituzione come lo Air and Space Museum dello Smithsonian, che ha una prelazione per il Discovery, può contare su un bilancio annuo di 28 milioni di dollari, troppo pochi rispetto a quanto stimato dalla Nasa per “ripulitura” e trasporto. Inoltre, occorre costruire un complesso che sia nelle condizioni di ospitare gli shuttle.
D’altro canto, il Kennedy Space Center stima che una mostra del genere potrebbe far arrivare oltre 1,5 milioni di visitatori all’anno. Altri istituti prevedono incassi netti per 106 milioni di dollari. La caccia al museo è insomma aperta.

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