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Spycables: talpa spiattella segreti Israele, USA e GB

(Keystone-ATS) Il mondo dello spionaggio internazionale è in fibrillazione: Al Jazeera e il “Guardian” si preparano a svelare i segreti dei servizi di intelligence di Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna. Files selezionati che riguardano anche il programma nucleare iraniano e la differenza di approccio tra il premier Benyamin Netanyahu ed il Mossad su questa potenziale minaccia.

Mentre il primo si prepara alla sua controversa missione al Congresso Usa, agli inizi di marzo, con l’intento di bloccare in extremis un’intesa fra le maggiori potenze e l’Iran che sembra imminente, il secondo – sostiene oggi la emittente al-Jazeera – ha una posizione ben diversa, che sarà illustrata già nei prossimi giorni nei suoi programmi in inglese, nonché sul quotidiano britannico.

Al-Jazeera afferma di disporre di centinaia di documenti confidenziali (gli “Spy Cables”) dei Servizi segreti sudafricani, pervenuti in forma digitale. Si tratta di informazioni raccolte per anni nel corso di incontri non solo con emissari del Mossad, ma anche con altri servizi segreti fra cui quelli statunitensi e britannici. Per dimensioni, stima Haaretz, queste rivelazioni potrebbero ricordare la gigantesca fuga di notizie orchestrata dall’ex analista statunitense Edward Snowden. Riguardano anche, secondo le prime anticipazioni, episodi legati fra l’altro alla Corea del Nord e alla politica africana.

L’esatta portata di queste rivelazioni non è ancora nota in Israele. In merito, analisti ricordano che l’ex capo del Mossad, Meir Dagan (2002-2011), aveva già esposto in pubblico le proprie divergenze di opinioni con Netanyahu sulla gravità della minaccia iraniana. Aveva polemicamente sostenuto che Israele dovrebbe attaccare quelle infrastrutture “solo se si trovasse con la spada al collo” e aveva previsto (nel 2011) che l’Iran si sarebbe potuta dotare di armi atomiche solo nella seconda metà del decennio. Opinioni analoghe sono state espresse da un altro ex capo del Mossad, Efraim Halevy.

Nei siti web israeliani viene intanto discussa la possibilità che dietro alle rivelazioni di al-Jazeera possa esserci in qualche modo la diplomazia statunitense che mantiene buoni legami con il Qatar e che è rimasta molto infastidita dall’intenzione di Netanyahu di rivolgersi al Congresso, aggirando il presidente Barack Obama. Ma fra i dossier di cui al-Jazeera si dice in possesso ci sarebbero anche tracce di tentativi Usa di intessere relazioni con Hamas. E queste, se trovate corrette, potrebbero invece rivelarsi “munizioni” preziose per Netanyahu nella sua complessa missione in Usa.

Ieri il premier israeliano si è detto stupefatto che i negoziati con l’Iran proseguano malgrado la Aiea (l’Agenzia per l’energia atomica) abbia denunciato tentativi iraniani di nascondere parte dei suoi programmi nucleari. Il prossimo mese, ha previsto, “sarà critico”. Ai suoi ministri non ha comunque lasciato dubbi: “La prossima settimana – ha confermato – andrò al Congresso Usa per spiegare che questo accordo è pericoloso per Israele, per la Regione e per il mondo intero”.

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