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Stato islamico distrugge due antichi mausolei a Palmira

(Keystone-ATS) Lo Stato islamico (IS) ha fatto saltare in aria due antichi mausolei, tra cui quello dello sheikh Mohammad Ben Ali, vicino al sito archeologico romano di Palmira, in Siria, affermando di aver distrutto “un simbolo del politeismo”.

Lo si legge sul sito di Newsweek e di altri media che citano l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus).

L’IS, attraverso il suo “braccio mediatico” Wilayat Homs, ha pubblicato due foto del mausoleo islamico di Mohammad Ben Ali, discendente del cugino del Profeta Maometto – una costruzione in pietra e fango consumata dall’erosione, sulla cima di una collinetta a circa 4 km dal sito romano – prima e nel momento dell’esplosione, in cui si vedono le pietre proiettate in tutte le direzioni e pennacchi di polvere.

Il servizio è intitolato “L’eliminazione dei simboli politeisti”. Si vedono inoltre foto di militanti che trasportano l’esplosivo al sito storico. L’Ondus, citata dai media, ha confermato l’avvenuta distruzione, e quella di un altro sacrario islamico antico, quello di Abu Behaeddin, una figura storica di Palmira. Karim Hendili, responsabile Unesco per il mondo arabo, ha detto invece che “Non abbiamo ancora la conferma” e “stiamo verificando l’informazione.

I jihadisti dell’IS “considerano questi mausolei islamici contrari alla fede”, cioè una forma di “idolatria”, e perciò “hanno proibito qualsiasi visita ad essi”, ha detto, citato da Newsweek, Maamoun Abulkarim, direttore delle antichità del governo siriano.

Finora non risultano invece essere state distrutte le rovine romane di Palmira del I e II secolo, sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, che pure ha fatto sapere alcuni giorni fa di aver “minato”.

Intanto, secondo l’Ondus, nei nove mesi di raid aerei compiuti in Siria contro l’IS dalla Coalizione internazionale a guida americana sono stati uccisi almeno 162 civili, tra i quali 51 bambini e ragazzi minorenni. In un solo raid, il 30 aprile, 64 civili sono morti sotto i bombardamenti nel villaggio di Bir Mahli, nella provincia di Aleppo.

I raid hanno ucciso 2’628 miliziani dell’IS, in maggioranza non siriani, e 105 membri del Fronte al-Nusra, la branca siriana di al-Qaida.

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