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Stazione spaziale Iss: rientra l’emergenza, salvi gli esperimenti

(Keystone-ATS) Un falso allarme. A bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) si temeva una fuga di ammoniaca, un problema che avrebbe esposto i 6 astronauti dell’equipaggio a rischi seri, ma dopo ore di verifiche la conclusione delle analisi condotte dal centro di controllo della Nasa a Houston è che sia stato un falso allarme, dovuto molto probabilmente al cattivo funzionamento di un computer.

“Non c’è stata alcuna conseguenza sugli esperimenti scientifici a bordo”, ha detto il responsabile della Iss per la Nasa, Mike Suffredini.

Sono oltre 200 gli esperimenti in corso sulla Stazione Spaziale. L’allarme scatta alle 10,00 del mattino in Svizzera, quando gli strumenti di bordo indicano un’anomalia nella pressione del circuito del liquido refrigerante nel segmento americano della Stazione Spaziale, in prossimità del nodo 2, Harmony, che collega i laboratori americano, europeo e giapponese.

“Si rileva un aumento di pressione nel circuito dell’ammoniaca”, dice il responsabile della Iss per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Bernardo Patti. Si pensa ad una perdita nel circuito di raffreddamento necessario per stabilizzare la temperatura all’interno della Stazione Spaziale. Ma questa è solo un’ipotesi da verificare.

Scatta comunque l’allarme e da Terra arriva agli astronauti l’ordine di trasferirsi all’interno del segmento russo. È una misura precauzionale, ma necessaria: al comandante Barry Wilmore, all’americano Terry Virts e all’italiana Samantha Cristoforetti, dell’Esa, viene detto di indossare le maschere e di trasferirsi nel modulo russo Zarya. Qui si trovano già i cosmonauti Alexander Samokutyaev, Elena Serova e Anton Shkaplerov. Insieme chiudono il portello che li separa dal nodo 2, Unity, e dal resto della Iss.

Gli astronauti “sono al sicuro all’interno del modulo russo, isolati in via precauzionale dal modulo americano”, spiega il capo degli astronauti dell’Agenzia Europea (Esa), Frank De Winne. In caso di necessità, aggiunge, nel modulo russo “hanno tutto ciò che serve per trascorrere anche un lungo periodo”. Dopo non molto tempo arriva un tweet da Samantha Cristoforetti: “grazie a tutti – scrive – stiamo tutti bene qui nel segmento russo e siamo al sicuro”.

Nel frattempo dal centro di controllo della Nasa a Houston proseguono le verifiche dei tecnici, che nell’arco di alcune ore giungono alla conclusione che si è trattato di un falso allarme, scattato a causa del malfunzionamento del computer chiamato Mdm (multiplexer-demultiplexer), collegato a quattro sensori andati fuori uso. È stato questo guasto a innescare la serie di errori che inizialmente avevano fatto temere una fuga di ammoniaca.

Insieme alla depressurizzazione, le perdite di ammoniaca e gli incendi sono le tre maggiori emergenze possibili a bordo della Stazione Spaziale. Fortunatamente in questo caso non è avvenuto nulla di critico e il ritorno alla normalità è una questione di ore. “Il tempo necessario – ha detto Patti – a ripristinare tutti i sistemi, disattivati in via cautelativa non appena era scattato l’allarme”.

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