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Strage Bologna: indagine mandanti, chiesta archiviazione

Archiviata l'indagine per la ricerca dei mandanti della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che fece 85 morti e 200 feriti. Keystone/AP NY/Anonymous sda-ats

(Keystone-ATS) Niente da fare per la ricerca dei mandanti della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: la procura ha firmato la richiesta di archiviazione per il fascicolo, a carico di ignoti, sollecitato dai corposi memoriali dall’associazione dei parenti delle vittime.

A 37 anni dai fatti si proverà invece a portare verso un nuovo processo il presunto “quarto uomo” che collaborò all’esecuzione materiale, indicato nell’ex Nar Gilberto Cavallini, detenuto per altri delitti e già condannato, ma per banda armata, nei processi sulla strage. Da poco Cavallini, in carcere a Terni, ha ricevuto un avviso di chiusura indagini per concorso in strage. Si è sempre detto innocente per la bomba che provocò 85 morti e 200 feriti. Per la strage di Bologna, i colpevoli, giudicati in via definitiva, sono Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.

Secondo l’associazione guidata da Paolo Bolognesi, deputato Pd che oggi si dice “perplesso” per la scelta della Procura, non sarebbe un’impresa impossibile arrivare a chi ideò, finanziò e commissionò l’attentato ai terroristi dei Nuclei armati rivoluzionari. Il tempo trascorso, è convinta l’associazione, è certamente un ostacolo, ma può essere anche una risorsa per il lavoro della magistratura inquirente. Al fine di agevolarlo e indirizzarlo, i parenti delle vittime hanno depositato diversi dossier, l’ultimo nel 2015.

Si tratta dell’esito di lunghe e approfondite ricerche, un’analisi incrociata di migliaia di pagine di atti giudiziari di processi per fatti di strage e terrorismo dal 1974, l’anno di piazza della Loggia a Brescia e dell’Italicus tra Firenze e Bologna. L’idea è che una rilettura di queste carte con occhi nuovi permetterebbe di risalire dal terrorismo nero al “cuore oscuro delle istituzioni”, una sorta di cupola eversiva dietro la strage di Bologna. Bolognesi ha sempre detto di aver messo in mano ai Pm i nomi di possibili mandanti, complici e strutture clandestine che si servirono della violenza stragista per finalità di politica interna.

La Procura, che nell’estate 2014 aveva chiuso con richiesta di archiviazione l’indagine sulla pista alternativa che vedeva indagati i tedeschi Thomas Kram e Margot Christa Frohlich, ha affidato ai carabinieri e alla Digos di vagliare il materiale fornito dall’associazione. Nei mesi scorsi, con l’arrivo del nuovo procuratore, Giuseppe Amato, ha deciso di inviare a Roma per competenza territoriale una parte degli atti. Sui mandanti, invece, ha deciso di chiudere senza formulare imputazioni nei confronti di persone.

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