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Strage Orlando: Cnn, per Fbi moglie killer non co-ispiratrice

Un'immagine del club Pulse di Orlando (foto d'archivio). Keystone/AP Orlando Sentinel/RED HUBER sda-ats

(Keystone-ATS) Nora Salman, la seconda moglie del killer di Orlando, era a conoscenza del piano del marito di attaccare il gay club Pulse. Lo rende noto la Fox citando fonti dell’Fbi, secondo cui la donna potrebbe essere incriminata già domani.

L’Fbi non crede però che Nora Salman, la seconda moglie del killer di Orlando, sia co-ispiratrice dell’attacco al gay club: lo riferisce la Cnn.

La donna sarebbe lo avrebbe tuttavia accompagnato ad acquistare le armi usate per la strage e per alcuni sopralluoghi al ‘Pulse’ e anche a Disney. Potrebbe essere incriminata per non aver informato le autorità.

Il killer di Orlando, Omar Mateen, aveva visitato anche un altro locale gay di Orlando, il Revere che ha chiuso i battenti giovedì scorso, poco prima della strage del Pulse. Il proprietario del locale, Micah Bass, ha confermato all’Fbi che Omar Mateen ha visitato il locale varie volte. Bass ha contattato le autorità dopo aver riconosciuto Omar in televisione. Il Revere aveva una capienza di 750 persone, più del Pulse. “Se avesse voluto uccidere più persone avrebbe avuto senso fermarsi qui”, afferma Bass sottolineando che uno dei suoi ex dipendenti è fra le vittime della strage.

È inoltre emerso che Matee, avrebbe chiamato un’emittente televisiva locale durante la sparatoria, rivendicando di essere lo sparatore e di compiere il gesto per l’Isis. A prendere la telefonata, 45 minuti dopo che la sparatoria era iniziata, all’emittente New 13 è stato il producer Matthew Gentili. “Non scorderò mai le sue parole” afferma Gentili sottolineando che le prime parole pronunciate dall’altro capo del telefono sono state “sai della sparatoria?”. “Sono lo sparatore. Sono io. Sono lo sparatore”, riferisce Gentili, precisando che dopo queste prime parole l’uomo all’altro capo del telefono ha iniziato a parlare in arabo. Parlava velocemente. L’ho interrotto per chiedergli di parlare inglese. Ha detto l’ho fatto per l’Isis”.

L’Fbi ha interrogato Gentili senza confermare che la telefonata fosse stata fatta propria da Omar Mateen. Ma l’emittente ha incrociato i dati e il numero di telefono da cui è stata ricevuta la telefonata coincide con quello di Omar.

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