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Stranieri criminali, procuratori: armonizzare applicazione legge

(Keystone-ATS) La conferenza dei procuratori della Svizzera (CPS), riunita ieri a Rapperswil (SG) ha deciso di armonizzare l’applicazione della legge sull’espulsione dei criminali stranieri, a seguito dell’iniziativa UDC approvata nel 2010.

Un gruppo di lavoro formulerà proposte in merito.

Le disposizioni di legge saranno in vigore dal prossimo 1. ottobre: esse prevedono che i tribunali ordinino l’espulsione di uno straniero condannato per uno o più reati presenti su una lista di infrazioni che figura nella legge. Circostanze eccezionali tuttavia permetteranno di rinunciare all’espulsione utilizzando la “clausola di rigore”.

Il testo sancisce anche che i tribunali potranno ordinare l’espulsione per un crimine o un delitto che non figura sulla lista, sottolinea la CPS in un comunicato odierno. In questo caso il ministero pubblico dovrà depositare un atto d’accusa davanti al tribunale competente.

I procuratori generali di Cantoni e Confederazione hanno deciso di costituire un gruppo di lavoro con lo scopo di armonizzare l’applicazione della legge in tutto il Paese. Sarà presieduto dal friburghese Fabien Gasser e dovrà emanare una raccomandazione che fissi in particolare i criteri da tenere in considerazione per applicare la clausola di rigore.

Si tratta di proporre linee direttrici relative alle infrazioni che, senza risultare sulla lista che sanciscono un’espulsione obbligatoria, giustifichino il fatto che il ministero pubblico chieda al tribunale competente di pronunciare l’espulsione.

“A seconda delle regioni, c’è un bisogno di interpretazione – ha dichiarato all’ats il presidente della CPS Rolf Grädel -; i pareri sono ancora divergenti, ma sulle questioni essenziali l’unità è importante”.

La CPS si è inoltre pronunciata contro un effetto retroattivo della legge: le disposizioni che entreranno in vigore a ottobre non si applicheranno quindi agli atti delittuosi commessi prima di tale data e le norme sull’espulsione non riguarderanno i minorenni.

L’iniziativa UDC è stata accettata dal popolo e dai Cantoni nel 2010: la legge d’applicazione entra in vigore sei anni dopo, poiché il Consiglio federale ha voluto attendere l’esito della votazione sull’iniziativa detta “di applicazione”, che era ancora più severa, ma che è stata bocciata lo scorso 28 febbraio.

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