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Sunrise-UPC, troppo presto per parlare di taglio impieghi

Le conseguenze sull'impiego sono ancora tutte da verificare. KEYSTONE/MANUEL LOPEZ sda-ats

(Keystone-ATS) È troppo presto per parlare degli impieghi che andranno persi nella fusione fra Sunrise e UPC, all’orizzone dopo l’acquisizione del numero due del mercato telecom da parte di Liberty Global, la multinazionale anglo-americana-olandese che controlla l’ex Cablecom.

Lo ha detto in teleconferenza Mike Fries, Ceo della società con sedi a Londra, Denver e Amsterdam. I piani non sono ancora così avanzati, ha aggiunto. Non è stato definito nemmeno il nuovo presidente della direzione. “Vogliamo riunire i migliori manager delle due parti”.

Pure ancora da determinare è il destino dei rispettivi marchi. Fries ha comunque parlato di Sunrise come di un “marchio straordinario”, mentre per UPC ha usato l’espressione “marchio forte” che in passato ha avuto dei problemi.

Il Ceo ha detto di confidare che la Commissione della concorrenza (Comco) darà il suo via libera all’acquisizione. A suo avviso la logica dell’operazione è indiscutibile: insieme UPC e Sunrise potranno tenere meglio testa al numero uno del settore, Swisscom. I funzionari bernesi l’anno scorso avevano già dato il loro assenso senza condizioni alle nozze, che erano però naufragate in seguito all’opposizione della società tedesca Freenet, grande azionista di Sunrise.

Anche il presidente del consiglio di amministrazione di Sunrise Thomas Meyer si è detto fiducioso sul lato Comco: l’intesa è in linea di principio analoga a quella del 2019. In seguito al nuovo tentativo di matrimonio la collaborazione fa Sunrise e Salt per l’ampliamento della fibra di vetro è stata peraltro sospesa, ha aggiunto.

L’iniziativa per tornare a una fusione Sunrise-UPC è arrivata da Liberty Global. “Siamo seduti su 10 miliardi di dollari di liquidità”, ha spiegato Fries. Soldi – pari a circa 9 miliardi di franchi al cambio attuale – che vanno investiti. In considerazione della performance di Sunrise, della logica dell’operazione e della necessità di consolidamento del mercato in Svizzera è stata ora formulata un’offerta di acquisto. Gli azionisti di Sunrise dovrebbero ricevere 5 miliardi di franchi in contanti. Il valore d’impresa di Sunrise è di 6,8 miliardi di franchi. Le trattative sono durate meno di un mese.

Fries e Meyer non si aspettano resistenze da parte degli azionisti: fin dall’inizio Freenet è stata coinvolta. E, a differenza del passato, l’accordo non sarà sottoposto al voto pubblico in un’assemblea generale, ma ad ogni azionista, che deciderà da solo se accettare o no l’offerta, ha detto Meyer.

Nel tentativo precedente Sunrise era l’acquirente. “Ora Freenet è il venditore”, viene fatto notare. L’intero consiglio di amministrazione di Sunrise, compreso il rappresentante di Freenet, ha sostenuto all’unanimità l’offerta.

Dopo l’acquisizione Sunrise sarà ritirata dalla borsa svizzera. Un ritorno è però un’opzione per Liberty Global. “Le possibilità sono molto buone”, ha detto Fries. “Non abbiamo alcun problema con le società quotate in borsa: la nostra filiale in Belgio lo è”. Si analizzerà questa opzione quando UPC e Sunrise saranno insieme e gli affari andranno bene.

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