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Svizzera, una donna uccisa ogni 20 giorni

Tanta violenza contro le donne anche in Svizzera KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT sda-ats

(Keystone-ATS) Nel 2016, in Svizzera sono decedute di morte violenta 19 persone, di cui 18 donne a seguito di violenze domestiche. Una donna uccisa in media ogni 20 giorni. E’ quanto emerge dalla statistica sulla criminalità.

I dati dettagliati in questo ambito saranno pubblicati in giugno scrive l’Ufficio federale di statistica (UST).

Il 2016 si è distinto per un calo del 4,1% dei reati al Codice penale (CP). La diminuzione più sensibile riguarda i furti che hanno fatto segnare un -11% rispetto al 2015. Il trend positivo prosegue dal 2009 quando nella Confederazione si contavano 201 furti al giorno, contro 127 l’anno scorso. L’evoluzione è analoga per la criminalità minorile: rispetto al 2009 gli imputati di meno di 18 anni sono due volte meno numerosi.

Questi i principali dati che emergono dalla statistica criminale di polizia (SCP) dell’Ufficio federale di statistica (UST) pubblicata oggi. Il documento si concentra sull’evoluzione su base annuale. Il 2009 rappresenta un anno di riferimento, perché in quell’anno tutte le polizie cantonali hanno iniziato a raccogliere i dati nel rispetto di principi uniformi.

La statistica non si limita alle violazioni del CP, che hanno raggiunto il livello più basso dal 2009, ma riguarda anche le infrazioni alla legge sugli stupefacenti (LStup), diminuite del 3,3%, quelle alla legge sugli stranieri (LStr, -0,7%) e quelle al codice della strada (stabili).

Una tendenza inversa si registra riguardo alle calunnie e ingiurie. Le denunce sono aumentate del 16,5% da un anno all’altro e raddoppiate dal 2009, passando da 667 nel 2009 a 1384.

Reati contro il patrimonio

Tra le infrazioni al CP, il 67,5% ha riguardato i reati contro il patrimonio. Un po’ meno della metà sono stati furti: circa 147’000 nel 2016, che addirittura salgono a 189’000 se si considerano anche i furti di veicoli. Un’altra percentuale importante di reati patrimoniali è rappresentata dai danneggiamenti alla proprietà: circa 44’000 non in combinazione con furti.

Con un nuovo calo di circa 20’000 reati (-6,1%) tra il 2015 e il 2016, i reati contro il patrimonio registrano i valori più bassi dall’introduzione della nuova SCP nel 2009 (2016: circa 316’000; 2015: circa 336’000). Il calo più marcato riguarda i furti con scasso: (-12,8% a circa 37’000).

Reati violenti

Per quanto concerne i reati violenti l’UST ha distinto quelli con una “violenza grave” dagli altri. Lo scorso anno i primi sono stati il 3,3% (3,2% nel 2015). Tra questi rientrano ad esempio gli omicidi (45 compiuti e 187 tentati), le lesioni personali gravi (573) e la violenza carnale (588). Complessivamente ne sono stati compiuti 1407, 49 in più (+3,6%) rispetto all’anno prima.

Rispetto al 2015 sono leggermente aumentate anche le lesioni semplici (+406, +5,5%), le coazioni (+260, +11,6%) e le vie di fatto (+275, +2,3%), mentre si è osservato un calo della partecipazione ad aggressioni (-106, -7,7%) e della partecipazione alle risse (-28, -3,0%).

Violenza domestica

Nel 2016 sono stati registrati 17’685 reati di violenza domestica (2015: 17’297, +2,2%). Nella maggior parte dei casi si trattava di violenza all’interno di una coppia. Il 42,2% (2015: 63,2%) degli omicidi consumati ha avuto luogo nella sfera domestica (ovvero 19 omicidi, 2015: 36). Questo dato è inferiore rispetto alla media degli ultimi anni (2009-2015: 26). Dalla statistica emerge che 18 delle 19 vittime sono state donne.

Dato che i reati in relazione con la violenza domestica non danno sempre luogo a una denuncia, tali cifre non corrispondono alla violenza domestica nel suo insieme, ma soltanto ai reati segnalati e registrati dalla polizia, avverte l’UST.

Integrità sessuale

Lo scorso anno sono stati registrati 7329 reati contro l’integrità sessuale. Le denunce hanno registrato un nuovo aumento, dell’8,5% (+573 reati rispetto al 2015), principalmente dovuto a un incremento dell’esercizio illecito della prostituzione (+211, +18,6%), della pornografia (+174, +15,6%), delle molestie sessuali (+132, +12,5%), della violenza carnale (+56, +10,5%) e del promovimento della prostituzione (+51, +39,2%).

Differenze geografiche

Senza sorpresa la statistica dell’UST rivela grosse differenze regionali. Le frequenze, ovvero il numero delle infrazioni per 1000 abitanti, migliora il valore del raffronto, ma non possono tenere conto delle popolazioni pendolari che, in particolare nelle grandi città, incidono in modo non indifferente sui tassi di delinquenza.

Le frequenze sono state calcolate sulla base di reati scelti. Per l’insieme dei reati di violenza, le più elevate sono quelle registrate a Basilea Città (13,1‰, 2015: 12,9‰), seguite da Neuchâtel (8,5‰, 2015: 8,5‰) e Ginevra (7,9‰, 2015: 8,2‰). I Cantoni più piccoli come Appenzello Interno, Uri e Basilea Campagna presentano le frequenze più basse (2,0‰, 2,6‰ e 2,6‰). In Ticino e nei Grigioni i valori sono stati rispettivamente del 5,3‰ e 3,5‰.

Le città in testa alla classifica presentano valori inferiori rispetto al 2015 e nel complesso le cifre sono inferiori rispetto al 2009. Nel 2016 la frequenza della città di Basilea era pari al 13,1‰ (2015: 13,2‰), La Chaux-de-Fonds (NE) al 12,7‰ (2015: 12,9‰) e Bienne (BE) all’11,9‰ (2015: 13,2‰). I tassi più bassi si osservano a Köniz (BE, 3,0‰), San Gallo (4,8‰) e Uster (ZH, 5,3‰). Lugano e Coira sono entrambe al 6,0‰.

Nazionalità degli imputati

Sulle 78’240 infrazioni al CP registrate lo scorso anno, 41’172 sono state commesse da stranieri (37’068 da svizzeri), di cui 24’018 residenti. La classifica degli stranieri che commettono più reati è guidata dagli italiani (3797, di cui 3085 residenti), seguiti da portoghesi (3487/3132), tedeschi (2945/2232), kosovari (2542/1949), rumeni (2386/146), francesi (2374/991), serbi e montenegrini (1982/1385) e turchi (1644/1494). Le altre nazionalità hanno commesso un migliaio di infrazioni o meno.

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