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Svizzera-Germania: aumentano autodenunce evasori tedeschi

(Keystone-ATS) Aumentano le autodenunce di evasori tedeschi: dopo il fallimento dell’accordo fiscale tra Berlino e Berna e sotto la crescente pressione delle autorità, molti cittadini residenti dei vari Länder hanno annunciato di possedere un conto segreto in Svizzera. È quanto emerge da un’inchiesta del settimanale tedesco “Handelsblatt” oggi in edicola.

Dall’inizio dell’anno sono state conteggiate globalmente 6’300 autodenunce, molte delle quali non sono ancora state trattate dagli uffici preposti. Nel solo Land del Baden-Württemberg il numero di evasori che hanno contattato le autorità fiscali locali ha quasi raggiunto i 1’500, scrive il giornale economico.

In Baviera, il numero di autodenunce è salito a 981, nel Land Renania Palatinato – che ha di recente acquistato un CD svizzero contenente informazioni fiscali su presunti evasori tedeschi – si attesta a circa 700, mentre nel Nordreno Vestfalia a 1’076.

Secondo un fiscalista, citato dall'”Handelsblatt”, questo incremento ha una spiegazione: chi si è annunciato spontaneamente deve pagare un’imposta liberatoria del capitale non dichiarato del 5-12%, mentre in caso di accordo con la Germania l’imposta liberatoria sui vecchi capitali sarebbe oscillata tra il 21% e il 41%.

Intanto il quotidiano tedesco “Saarbrücker Zeitung” ha annunciato oggi che le autodenunce hanno generato nel 2011 circa 1,2 miliardi di euro di introiti supplementari nelle casse tedesche. Si tratta di 400 milioni in più rispetto al 2010. Berlino ha confermato tali cifre, rispondendo a un atto parlamentare sul tema del gruppo “Die Linke”.

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