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Svizzera-Ue: accordo istituzionale, via libera di Bruxelles

(Keystone-ATS) I ministri delle finanze dei 28 Stati membri dell’Unione europea (Ue) hanno dato oggi a Bruxelles il via libera definitivo a un mandato per un accordo istituzionale con la Svizzera. Il Consiglio federale è già in possesso di un mandato e le trattative possono quindi cominciare.

Con la decisione dei ministri vengono di fatto anche sbloccate le discussioni relative al programma di ricerca “Horizon 2020” e a quello sullo scambio di studenti “Erasmus+”.

Il via libera era atteso. Le autorità europee avevano infatti accolto positivamente la decisione elvetica di applicare alla Croazia la libera circolazione delle persone senza formalmente firmare il protocollo sull’estensione dell’accordo concluso fra Svizzera e Ue.

Reazioni contrastanti

In Svizzera la decisione presa dal Consiglio federale in relazione alla Croazia ha invece suscitato reazioni contrastanti. L’UDC ha annunciato che si batterà contro l’accordo, ritenendo che il governo stia facendo concessioni “inammissibili” all’Ue. Per il PS l’accordo è una sorta di bricolage politico che riduce il margine di manovra e la sovranità del Paese.

Sollievo invece nelle file del PLR. Il partito ha dichiarato di essere piuttosto soddisfatto, anche se il popolo deve avere l’ultima parola nell’adozione della legislazione dell’Ue. Anche il PPD ha accolto positivamente la decisione del governo, sebbene sia necessario – a suo parere – rafforzare le misure di accompagnamento.

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