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Swisscom: CEO, nessuna prova di spionaggio

(Keystone-ATS) Il CEO di Swisscom Urs Schaeppi si aspetta possibili attacchi di spionaggio contro la propria infrastruttura. Prove concrete di episodi simili però non ci sono, ha dichiarato in un’intervista alla Berner Zeitung pubblicata oggi.

“Dei sospetti riguardo allo spionaggio dei servizi segreti tedeschi, su incarico dell’americana NSA (National Security Agency), ho saputo solo attraverso i media”, ha detto. Prove concrete a questo proposito tuttavia non ce ne sono.

“In ogni caso, dobbiamo partire dal presupposto che i servizi segreti cerchino di spiarci”, ha aggiunto. “L’unica reazione possibile da parte nostra, è dotarci delle migliori tecnologie nell’ambito della sicurezza, per proteggere tutti i dati”.

Una sicurezza al 100% non esiste, ma “fintanto che faremo viaggiare i dati solamente sulle nostre linee e li salveremo nei nostri centri di calcolo in Svizzera, possiamo garantire un elevato livello di sicurezza”, ha concluso Schaeppi.

Documenti e indagini

Il mese scorso Peter Pilz, un deputato ecologista austriaco invitato a Berna dai Verdi svizzeri, aveva fornito documenti che proverebbero intercettazioni della NSA – attraverso la Germania – su linee della Swisscom.

Il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto già tempo fa un procedimento penale per presunta attività di spionaggio americano e il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ha affermato che “attualmente sono in atto accertamenti per provare collegamenti con il nostro paese”. Lo stesso Pilz affermava in ogni caso che Swisscom era ignara dell’accaduto e quindi da considerare una vittima.

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