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Swissmechanic a Jordan (BNS), fa un buon lavoro

Jordan è uno dei diversi governatori centrali. KEYSTONE/EPA/ERIK S. LESSER sda-ats

(Keystone-ATS) Il franco forte penalizza l’economia, ma in una situazione difficile il presidente della direzione della Banca nazionale svizzera (BNS) Thomas Jordan sta operando correttamente: lo sostiene Swissmechanic, l’associazione delle PMI del settore delle macchine.

“Signor Jordan, continui a fare il buon lavoro che sta facendo”, titola l’organizzazione il suo comunicato odierno. Grazie alla politica monetaria i cui contorni sono chiaramente comunicati dalla BNS il comparto MEM vede tranquillizzarsi il fronte valutario. Il settore può quindi contare su una base solida per una pianificazione efficiente.

Swissmechanic non nasconde che i suoi membri reagirono con furore il 15 gennaio 20165 quando la BNS abbandonò la soglia minima di cambio con l’euro di 1,20. Il franco forte ha portato negli ultimi dieci anni alla perdita di oltre 100’000 posti di lavoro e continua ancora oggi a far male, comprimendo i margini delle aziende, viene fatto notare.

Ciò nonostante Swissmechanic ritiene che l’istituto centrale si muova correttamente per evitare un apprezzamento ulteriore del franco. “In quest’ottica, la Banca nazionale non solo svolge il proprio mandato in un contesto monetario estremamente difficile, ma fa anche un ottimo lavoro per le nostre imprese”.

In caso di aumento dei tassi d’interesse il conseguente rafforzamento della valuta elvetica avrebbe conseguenze fatali per la piazza economica svizzera, prosegue l’associazione. Si perderebbero conoscenze e posti di lavoro, non solo nei rami MEM: e ciò che si perde in competenza professionale è definitivamente perduto, mette in guardia Swissmechanic in una presa di posizione che si presenta espressamente come reazione a un articolo pubblicato giovedì dalla Weltwoche. Il settimanale auspicava l’abbandono dei tassi di interesse negativi da parte della BNS.

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