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TAF: tariffe ospedali, ampia libertà dei cantoni ma senza eccessi

(Keystone-ATS) I governi cantonali hanno un ampio margine di manovra nel definire le tariffe di base del nuovo finanziamento ospedaliero, introdotto nel 2012. Gli esecutivi devono comunque evitare interventi eccessivi e rispettare la libertà contrattuale degli altri partner tariffari. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo federale (TAF) esaminando la vertenza tra la città di Zurigo e Tarifsuisse, la società che negozia le tariffe per i membri dell’associazione delle casse malattia santésuisse.

Con l’introduzione dei forfait per caso (Swiss DRG), decisi per armonizzare la fatturazione dei soggiorni ospedalieri in tutta la Svizzera, è stato necessario cambiare il metodo di calcolo dei costi dei nosocomi. Le spese variano per ogni ospedale in funzione di fattori quali la massa salariale, gli investimenti, gli affitti, i tassi d’interesse. Il risultato è una tariffa di base che permette di calcolare la fattura finale a carico della cassa malattia (45%) e del cantone (55%).

Ospedali e assicuratori hanno però opinioni contrastanti sulla maniera in cui debba essere stimata la tariffa di base. Nel 2012 i cantoni hanno fissato prezzi provvisori per permettere ai nosocomi di funzionare. Per diversi ospedali non sono ancora state determinate le tariffe definitive.

Zurigo e Tarifsuisse erano in disaccordo sul DRG di riferimento per gli ospedali Waid e Triemli, di proprietà della città. Per risolvere la questione l’esecutivo cantonale il 13 marzo del 2013 ha fissato per decreto la tariffa di base a 9480 franchi. Al TAF la città ha chiesto un valore più alto mentre gli assicuratori uno più basso.

Ora il TAF conferma che il governo cantonale ha calcolato la tariffa scegliendo un criterio valido: per ottenere un valore di riferimento ha confrontato 14 ospedali zurighesi. La città di Zurigo lamentava che il paragone doveva essere effettuato considerando tutti gli ospedali acuti svizzeri (per l’esame, il trattamento e la cura di pazienti in somatica acuta).

La corte suprema con sede a San Gallo ammette che ciò sarebbe il metodo ideale, ma, sottolinea, attualmente non ci sono dati raccolti con una metodologia uniforme per un raffronto di costi e prestazioni a livello nazionale. Di conseguenza, nella fase di ‘rodaggio’ del Swiss DRG, i cantoni hanno un ampio margine di manovra per stabilire le tariffe.

Secondo il TAF, l’esecutivo cantonale ha però superato il limite quando, con un atto di diritto pubblico, ha rifiutato di approvare la tariffa di base concordata per il Triemli (10’300 franchi) tra la città di Zurigo e gli assicuratori HSK (Helsana, Sanitas un KPT) e Assura/Supra. Per stabilire la tariffa ospedaliera in questione il Consiglio di Stato dovrà quindi avviare un nuovo procedimento di approvazione che rispetti i diritti e l’autonomia contrattuale dei partner tariffari.

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