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Tentativo suicidio detenuto americano

(Keystone-ATS) SEUL – Ha tentato il suicidio ed è stato ricoverato in ospedale in Corea del Nord Aijalon Mahli Gomes, il trentenne americano condannato a 8 anni di lavori forzati dopo essere stato arrestato il 25 gennaio scorso con l’accusa di ingresso illegale nel paese.
Lo riferisce l’agenzia di Pyongyang Kcna, parlando di “delusione e disperazione” del detenuto per il mancato sostegno da parte del suo governo che “non ha intrapreso alcun passo per la sua liberazione”. Frattanto, il governo americano ha chiesto che Gomes venga liberato per ragioni “umanitarie”. Un portavoce del Dipartimento di stato non ha però voluto commentare la notizia del suicidio.
Non è chiaro quando sia avvenuto il tentativo di suicidio, ma Gomes è stato visitato in ospedale da funzionari dell’ambasciata svedese a Pyongyang che rappresenta gli interessi Usa, in assenza di relazioni diplomatiche tra i due paesi.
Due settimane fa la Corea del Nord aveva minacciato l’applicazione delle leggi di guerra nella vicenda dell’americano di Boston denunciando “l’approccio ostile” di Washington nel caso della corvetta sudcoreana.
La Cheonan è affondata nel mar Giallo con 46 morti il 26 marzo scorso a causa di un siluro di Pyongyang, come stabilito da una inchiesta internazionale.

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