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Terrorismo: cargo Dubai, autorità smentiscono Al Qaida

(Keystone-ATS) BEIRUT – La guerra di dichiarazioni in corso tra al Qaida e le autorità degli Emirati Arabi Uniti sulla vicenda dell’aereo cargo precipitato a settembre nei pressi di Dubai si arricchisce oggi di un altro capitolo: i vertici della Direzione dell’aviazione civile degli Eau hanno affermato di non possedere alcun elemento per collegare l’organizzazione internazionale del terrore con lo schianto del Boeing 747-400 dell’americana Ups.
In un comunicato apparso ieri su Internet, l”‘Organizzazione di al Qaida nella Penisola araba” aveva però affermato di esser responsabile dell”‘esplosione in volo” dell’aereo cargo il 3 settembre scorso (morti i due membri dell’equipaggio), e di aver anche pianificato il recente invio di pacchi bomba dallo Yemen verso gli Stati Uniti.
“Abbiamo abbattuto l’aereo della compagnia americana Ups ma visto che i mezzi d’informazione del nemico non ci hanno attribuito la responsabilità, siamo rimasti in silenzio fino a quando è giunto il momento di colpire di nuovo”, recitava il messaggio apparso su alcuni siti jihadisti e attribuito ai terroristi.
Gli inquirenti degli Emirati, responsabili dell’inchiesta dei pacchi bomba e dell”‘incidente” dell’aereo cargo, escludono però con forza un legame tra le due vicende. “Dall’inchiesta condotta sulle scatole nere e sui resti del velivolo, oltre che dalle testimonianze raccolte – si legge oggi in una nota delle autorità degli Emirati – non è emersa alcuna prova di un’esplosione”. Tuttavia, affermano da Dubai, “prendiamo in seria considerazione le affermazioni di al Qaida”.
In due differenti rapporti d’indagine diffusi successivamente allo schianto dell’aereo dell’Ups, le autorità locali avevano già escluso l’ipotesi dell’attentato, affermando che a bordo non era stata rinvenuta alcuna traccia di esplosivo.
La stessa al Qaida nella Penisola araba aveva rivendicato il fallito attentato compiuto il 25 dicembre 2009 su un volo di linea della compagnia americana Delta partito da Amsterdam e diretto a Detroit.
In quel caso, l’attentatore, che prima di recarsi in Olanda aveva soggiornato in Yemen, aveva tentato di detonare della pentrite, sostanza altamente esplosiva le cui tracce sono state trovate nei pacchi-bomba intercettati la settimana scorsa all’aeroporto di Dubai e provenienti proprio dallo Yemen.
Sempre di oggi è la notizia, diffusa dal New York Times, secondo cui l’intelligence saudita aveva dal luglio scorso inviato ripetuti avvertimenti agli Stati Uniti circa la possibilità di una nuova offensiva terroristica da parte del braccio yemenita di al Qaida contro interessi americani, proprio attraverso l’invio di pacchi-bomba.

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