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TF: confermata multa a tre giganti dell’industria chimica

(Keystone-ATS) Il Tribunale federale (TF) conferma la sanzione inflitta dalla Commissione della concorrenza (COMCO) ai gruppi farmaceutici Pfizer, Bayer e Eli Lilly in relazione con i prezzi pubblici dei medicamenti Viagra, Levitra e Cialis. Le tre aziende dovranno retrocedere parte degli utili registrati fra aprile 2004 e dicembre 2008, una somma la cui entità non è nota. Le imprese, inoltre, dovranno contribuire alle spese d’inchiesta con 115’000 franchi ciascuna.

Con questa decisione, la massima istanza giudiziaria elvetica dà torto al Tribunale amministrativo federale (TAF): nel dicembre 2013, il TAF aveva annullato le tre multe di un importo totale di 5,7 milioni di franchi inflitte dalla COMCO.

In tre decisioni sanzionatorie pronunciate nel novembre 2009, la COMCO aveva rimproverato alle ditte di aver fissato il prezzo di rivendita sotto forma di prezzi pubblici raccomandati per i loro medicamenti contro la disfunzione erettile Viagra (Pfizer), Levitra (Bayer) e Cialis (Eli Lilly). Questi prezzi sarebbero stati integrati nei sistemi informatici specifici del ramo o direttamente trasmessi dai grossisti alle farmacie e ai medici dispensanti, che nella loro grande maggioranza li avrebbero fatturati tali e quali ai loro pazienti.

Secondo il TAF, la COMCO non aveva sufficientemente esaminato gli effetti sulla concorrenza tra le marche dell’interazione tra il divieto di pubblicità destinata al pubblico, sancito dalla legge sugli agenti terapeutici, e il bisogno di discrezione (il “fattore di pudore”) degli acquirenti di questa categoria di medicamenti.

Nella sentenza pubblicata oggi, il TF giunge a conclusioni opposte: secondo la legge sugli agenti terapeutici, i pazienti devono invece poter confrontare i prezzi e gli assicuratori malattia devono poter orientare i loro affiliati sulle possibilità di approvvigionamento meno onerose.

La legge in questione considera peraltro ammissibile il confronto fra i prezzi di medicamenti sottoposti a ricetta medica, ritiene il TF. Una certa concorrenza è dunque possibile, rendendo applicabile la legge sui cartelli anche a questo mercato.

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