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TF conferma irricevibilità iniziativa ticinese su fusioni comuni

Immagine della regione di Bellinzona (archivio) KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA BELLA sda-ats

(Keystone-ATS) Il Tribunale federale (TF) ha confermato in seduta pubblica oggi l’irricevibilità dell’iniziativa popolare costituzionale ticinese relativa alla fusione di Locarno con 17 Comuni limitrofi e di Bellinzona con 16 Comuni vicini, già decretata dal Gran consiglio.

Respingendo il ricorso degli iniziativisti contro questa decisione, i giudici federali hanno ritenuto l’iniziativa contraria al diritto superiore, perché la popolazione dei Comuni direttamente interessati non può pronunciarsi sui progetti aggregativi prima della votazione popolare cantonale, come lo prevede invece la “Carta europea dell’autonomia locale”, ratificata dalla Svizzera nel 2005.

La Carta prevede in particolare che per ogni modifica dei limiti territoriali, le collettività locali interessate devono essere consultate in modo preliminare, eventualmente mediante votazione o referendum popolare.

L’iniziativa non prevede una simile consultazione e in Ticino – all’infuori della legge ticinese sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni, non applicabile al caso – “non sussiste una base legale per procedere a una tale procedura di consultazione”, rilevano i giudici.

A loro avviso, il diritto dei cittadini dei Comuni interessati di essere consultati non sarebbe garantito sufficientemente neppure nel quadro della votazione popolare cantonale sull’iniziativa stessa: “da una parte perché in questo caso la consultazione non avviene ‘preliminarmente’ alle richieste aggregazioni; dall’altra perché in quest’ambito non verrebbe espressa soltanto l’opinione della popolazione dei Comuni direttamente interessati, ma quella dei cittadini di tutto il Cantone”.

L’iniziativa popolare costituzionale “Avanti con le nuove città di Locarno e Bellinzona”, sottoscritta da 11’558 aventi diritto di voto, era stata presentata nel 2012. Il suo obiettivo era di introdurre un nuovo art. 20a nella Costituzione cantonale, che imponeva di realizzare al più tardi entro il 31 dicembre 2017 l’aggregazione di Locarno con 17 Comuni limitrofi e di quello di Bellinzona con 16 comuni. L’iniziativa era stata dichiarata irricevibile dal Gran Consiglio nell’ottobre 2013.

Sentenza 1C_844/2013 del 3 giugno 2016

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