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Thailandia: manifestazione a Bangkok, chiesta riforma monarchia

Migliaia di manifestanti si sono riuniti davanti al monumento per la democrazia a Bangkok. Keystone/AP/SAKCHAI LALIT sda-ats

(Keystone-ATS) “Abbasso la dittatura”, “il paese appartiene al popolo”: 12’000 persone secondo la polizia, in maggioranza giovani, sono scese in piazza oggi a Bangkok contro il governo semi-militare, nella manifestazione più imponente dal golpe del 2014.

La folla si è radunata dal pomeriggio attorno al Movimento per la democrazia, in un contesto pacifico. Dal palco, attivisti hanno arringato i partecipanti, in maggioranza vestiti con magliette nere ispirandosi alle proteste di Hong Kong.

Slogan e cartelli inneggiavano alla democrazia e alla libertà di espressione, con messaggi irriverenti verso il premier Prayuth Chan-ocha – il leader golpista confermatosi al potere l’anno scorso in elezioni viziate da diffuse irregolarità – e in alcuni casi lo stesso re Rama X, che non gode della stessa autorità morale del padre e vive in Germania a parte brevi visite.

Il movimento chiede un nuovo parlamento, una nuova Costituzione che rimpiazzi quella approvata dai militari golpisti e lo stop alla persecuzione giudiziaria e alle intimidazioni per i critici del governo e della monarchia, di cui chiede una riforma ispirata alle monarchie costituzionali europee. Pochi giorni fa, studenti universitari hanno letto un manifesto in dieci punti per ridurre i poteri attuali del monarca.

Tali richieste si avventurano in equilibrismi semantici, in un paese dove la legge di lesa maestà prevede fino a 15 anni di carcere e in cui il sovrano è ufficialmente al di sopra della politica. Ma il beneplacito reale di fatto alle decine di colpi di Stato nella storia della Thailandia è visto dai dimostranti come un segno di legami di potere che impediscono una vera democrazia.

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