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Thailandia: nuove esplosioni in tre città, due morti

Un'immagine mostra il luogo dell'esplosione avvenuta questa mattina a Hua Hin, in Thailandia. Keystone/EPA/RUNGROJ YONGRIT sda-ats

(Keystone-ATS) Almeno cinque nuove bombe sono esplose in tre località costiere in Thailandia questa mattina, dopo la doppia esplosione che ieri sera ha colpito la meta turistica di Hua Hin e nella quale è morta una donna thailandese e una ventina di persone sono rimaste ferite.

Lo riportano i media thailandesi, sottolineando l’evidente coordinamento tra gli attacchi e parlando di almeno due morti.

Intorno alle 08:00 a Surat Thani due bombe sono esplose vicino a due stazioni di polizia, uccidendo una persona poco dopo una cerimonia in onore del compleanno della regina Sirikit.

Di nuovo a Hua Hin un’esplosione si è verificata vicino alla centralissima torre dell’orologio, presso uno degli incroci più’ frequentati dai turisti: i media locali parlano di un morto e almeno tre feriti.

Altre due esplosioni sono state registrate vicino a un chiosco della polizia a Phuket, nella popolare spiaggia di Patong, con almeno un ferito.

Alla luce di tale serie di attacchi, che fanno pensare a una strategia coordinata, va aggiunta alla lista delle esplosioni anche quella verificatasi ieri pomeriggio all’esterno di un mercato a Trang (sud), che ha provocato un morto e cinque feriti.

Incerta la responsabilità degli attentati, che non è stato rivendicato: secondo analisti, se fossero stati i ribelli musulmani dei vari gruppi separatisti che operano nelle tre province meridionali, al confine con la Malaysia, sarebbe la prima volta che questi colpiscono fuori dal territorio di cui rivendicano l’indipendenza.

Gli attacchi cadono a una settimana dal referendum che ha approvato la nuova Costituzione di ispirazione militare e che costituisce una vittoria per il premier Prayuth Chan-ocha e alla vigilia del compleanno della regina, che da alcuni mesi assiste in ospedale l’88enne re Bhumibol, afflitto da un’infezione.

Per le autorità thailandesi, la serie di esplosioni che ha colpito il Paese da ieri sera “non è terrorismo, bensì sabotaggio locale”. Lo ha dichiarato in un discorso in tv il vice capo della polizia Kritsana Phatthanacharoen, esortando i turisti a fare attenzione e a riportare qualsiasi episodio sospetto.

In mancanza di rivendicazioni, il leader della giunta militare Prayuth Chan-ocha ha invece indirettamente puntato il dito contro il campo politico avverso, collegando le esplosioni al referendum di domenica scorsa col quale è stata approvata una controversa Costituzione voluta dalla giunta. “Chi non vuole che la Thailandia progredisca?”, ha dichiarato Prayuth, con un evidente riferimento alla dissidenza legata all’ex premier Thaksin Shinawatra.

Anche nel caso dell’attentato contro il santuario a Erawan un anno fa, che causò 20 morti, le autorità di Bangkok cercarono in tutti i modi di evitare la parola “terrorismo”.

Nel Paese, che quest’anno registrerà oltre 30 milioni di arrivi di stranieri, il settore turistico contribuisce al 10% del Prodotto interno lordo (Pil).

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