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Traghetto: pm, 10-15 dispersi; indagati vertici Anek

(Keystone-ATS) “La più ottimistica delle previsioni è di una decina di dispersi”: un numero che si aggiunge alle undici vittime accertate e alle 477 persone messe in salvo. Per quelle morti, per i feriti, per il naufragio del traghetto Norman Atlantic, gli indagati dalla Procura di Bari sono adesso sei e gli inquirenti non escludono che possano aumentare.

Commentando i dati aggiornati forniti dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto sui naufraghi della Norman Atlantic, il procuratore di Bari Giuseppe Volpe oggi ha precisato che “i numeri ufficiali sui dispersi si potranno sapere solo quando la Grecia si deciderà a darci una lista d’imbarco attendibile, perché la Grecia ha dei tempi molto molto lunghi”.

E se sui numeri di morti e dispersi ancora non c’è certezza, c’è quello certo degli attuali indagati. Oltre al comandante Argilio Giacomazzi e all’armatore Carlo Visentini, la Procura di Bari ha iscritto nel registro delle persone sottoposte a indagini altri quattro nomi. Si tratta del legale rappresentante della società noleggiatrice della nave, la greca Anek e il supercargo Fantakis Pavlos, dipendente della stessa ditta, incaricato dell’imbarco.

Tra i nuovi indagati ci sono poi due membri dell’equipaggio della Norman Atlantic: Luigi Iovine, 45enne napoletano, primo ufficiale di coperta, e Francesco Romano, 56enne siciliano, secondo ufficiale di macchina, responsabile della sicurezza.

“Oltre alle responsabilità eventuali del comandante per la cattiva gestione dei soccorsi, ammesso che ve ne siano, – ha detto Volpe – potrebbero esserci responsabilità di chi poi materialmente tra i componenti dell’equipaggio ha prestato assistenza ai passeggeri”. Sulla circostanza dell’allontanamento anticipato di uno di questi durante la manovra di calo in acqua di una scialuppa, il procuratore ha detto “sembrerebbe di sì”.

“Accertiamo giorno per giorno e minuto per minuto quello che è successo – ha spiegato il procuratore -. I dettagli devono essere accertati, ma le ipotesi al momento sono quelle di inosservanza degli obblighi che gravavano sull’equipaggio. Se dovessero emergere altre responsabilità indagheremo altre persone”.

Le prime risposte alle domande degli inquirenti arriveranno nei prossimi giorni dall’accertamento tecnico irripetibile che sarà effettuato sulla scatola nera (recuperata oggi a bordo del relitto giunto a Brindisi) e dall’esito delle autopsie sulle nove salme che inizieranno lunedì. Otto quelle al momento identificate: i due autotrasportatori napoletani, un sacerdote georgiano, una donna e un uomo turchi e tre cittadini greci.

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