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Trattamento dati su internet, cala la fiducia degli svizzeri

I siti di incontri raccolgono scarsa fiducia, ma al contrario di altri non peggiorano. KEYSTONE/EPA/SASCHA STEINBACH sda-ats

(Keystone-ATS) È in calo la fiducia degli svizzeri nella serietà del trattamento dei dati da parte di coloro che operano su internet, siano essi istituti finanziari, negozi, autorità o media sociali.

È quanto emerge da un sondaggio condotto per conto del servizio di confronti su web Comparis.

Su una scala da 1 (fiducia inesistente) a 10 (fiducia totale) ad ottenere il punteggio migliore sono le banche, con 7,0 punti. Il dato è però inferiore al 7,2 registrato in analoghi rilevamenti nel 2018 e nel 2019.

Seguono le autorità con 6,8, anch’esse in calo, da 7,1 (2018) e 7,0 (2019). Già più staccati sono assicurazioni (6,0), portali di prenotazione viaggi e biglietti (5,9) e provider di email (5,9): pure questi tutti in flessione.

Scendendo ancora si trovano i siti di confronto come Comparis o Bonus (5,3) i negozi online (5,0: due anni or sono erano ancora al 5,7) e le reti sociali professionali come Xing e Linkedin (4,9). Chat e messaggerie istantanee sono a 4,5, così come i motori di ricerca.

In fondo alla classifica figurano i media sociali (3,7) e, ultimi, i siti di incontri (3,5), che comunque riescono a mantenere il voto dell’anno scorso, di 0,1 punti superiore a quello del 2018.

Complessivamente la diminuzione più significativa è stata segnata dai negozi online, nonostante il boom delle vendite dovuto al confinamento. “Chi cerca o acquista un prodotto su internet riceve poi costantemente pubblicità proprio su quegli stessi articoli: il continuo tracciamento degli utenti in rete porta a un calo della fiducia verso questi punti vendita”, spiega Jean-Claude Frick, esperto di tecnologia presso Comparis.

L’organizzazione sottolinea come i consumatori elvetici abbiano anche meno fiducia nei mezzi di pagamento: al primo posto figura ancora la fattura, con 8,1. In netto calo è PayPal (6,2, contro il 6,9 di due anni or sono). Cresce invece, ma su bassi livelli, la fiducia nelle valute elettroniche come il bitcoin: 3,7 nel 2018, 4,2 nel 2020.

I dati si basano su sondaggio rappresentativo condotto nel mese di agosto dall’istituto di ricerche di mercato Innofact. Sono state interpellate 1023 persone in tutte le regioni della Svizzera.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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