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Travail.Suisse chiede aumenti salariali dell’1% per il 2017

Chiesti aumenti salariali per il prossimo anno KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Tenuto conto della crescita stabile per il 2016 dovuta anche al forte impegno dei lavoratori, il sindacato travail.suisse chiede per l’anno prossimo aumenti in busta paga dell’1%.

Nonostante il miglioramento della congiuntura mondiale, l’Unione svizzera degli imprenditori invita alla prudenza.

Stando ai rappresentati dei lavoratori riunitisi oggi a Berna, il mercato del lavoro è l’unico settore che in questo momento subisce ancora chiaramente i contraccolpi dell’abbandono del tasso minimo di cambio franco-euro deciso dalla Banca nazionale.

E ciò mentre per il 2016 ci si attende una crescita dell’1,4% e l’industria dà segnali sempre più positivi di ripresa, ha fatto notare travail.suisse assieme alle associazioni affiliate Syna, transfair e Hotel & Gastro Union. Oltre a ciò, l’euro si è stabilizzato a 1,10 franchi.

Per far fronte allo choc monetario, hanno fatto valere i sindacati, i lavoratori hanno accettato di lavorare di più. Inoltre, i modesti incrementi delle remunerazioni concessi negli anni scorsi hanno permesso di preservare la competitività delle imprese.

Per i sindacati, vista la flessibilità dimostrata dai collaboratori e l’andamento economico, è quindi giunto il momento di togliere le misure eccezionali adottate per far fronte alla rivalutazione del franco e concedere aumenti di salario dell’1% a beneficio di buona parte degli impiegati.

Per i sindacati, inoltre, si tratta di preservare il potere d’acquisto delle maestranze, uno dei pilastri della congiuntura. Ciò è tanto più importante, argomentano, tenuto conto delle incertezze attuali causate dalla Brexit e dall’applicazione, in Svizzera, dell’iniziativa popolare UDC contro l’immigrazione di massa accolta dal popolo nel 2014.

Imprenditori: solo in casi limitati

In una nota, l’Unione svizzera degli imprenditori ammette le schiarite a livello di congiuntura mondiale. Tuttavia, l’economia elvetica deve ancora fare i conti con prezzi in calo e la diminuita redditività delle industrie, specie di esportazione.

Oltre a ciò, a condizionare eventuali aumenti salariali, vi sono le incertezze legate alle ripercussioni economiche per la Svizzera derivanti dalla Brexit e dall’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa: insomma, aumenti dei salari nominali saranno possibili, ma solo per singole imprese.

Nella nota si fa inoltre notare che i bassi rincari degli anni scorsi hanno di fatto significato un aumento dei salari reali per i lavoratori e ciò nonostante incrementi sotto la media delle remunerazioni nominali.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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