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Tubercolosi animali selvatici, rischio resta elevato

(Keystone-ATS) Anche se in Svizzera attualmente non vi sono casi di tubercolosi negli animali selvatici, i cacciatori e i guardiacaccia sono invitati alla massima vigilanza. Ogni caso sospetto deve essere segnalato a un veterinario ufficiale.

Nell’ambito del programma di riconoscimento avviato nel 2014 tutti i campioni sono risultati negativi, informa oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). Le popolazioni di cervi e di cinghiali infette delle regioni limitrofe aumentano tuttavia il rischio di contagio per gli animali in Svizzera, rileva l’USAV. Il problema non è affatto trascurabile visto che la tubercolosi può essere trasmessa anche all’uomo.

Contro la propagazione di questa patologia è necessario in primo luogo evitare alte densità di cervi e cinghiali, favorite in particolare dai luoghi di foraggiamento. I cacciatori sono da parte loro invitati a servirsi di un manuale che spiega come riconoscere la tubercolosi sulle carcasse, pubblicato di recente.

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