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Tunisia approva nuova legge antiterrorismo, anche pena di morte

(Keystone-ATS) Dopo tre giorni di dibattito con 174 voti a favore, 10 astenuti e nessun voto contrario, il parlamento tunisino ha approvato la nuova legge antiterrorismo – che prevede anche la pena di morte dopo una moratoria di 25 anni – e contro il riciclaggio del denaro sporco.

Un impegno rispettato che il presidente del parlamento Mohamed Ennaceur aveva annunciato dopo la strage di Sousse.

Intanto sempre oggi, in occasione della Festa della Repubblica il presidente Béji Caid Essebsi ha firmato un provvedimento di grazia in favore di 1’581 detenuti.

Lo ha reso noto un comunicato della presidenza in cui si precisa che il capo dello Stato insiste sulla necessità di mettere in atto una nuova politica carceraria che miri ad un miglior trattamento dei detenuti nel rispetto dei principi universali dei diritti umani.

Il provvedimento di grazia non riguarda ovviamente i responsabili di crimini gravi come terrorismo, traffico d’armi, spaccio di stupefacenti e omicidio volontario.

La situazione delle carceri tunisine è drammatica: sovraffollamento, condizioni igieniche precarie, mancanza di cure per i detenuti malati, e spesso oggetto di critiche e rilievi da parte di associazioni umanitarie internazionali. La maggior parte dei detenuti è composta da semplici consumatori di droga.

Il 25 luglio del 1947 l’Assemblea costituente proclamava solennemente la fine della monarchia husseinita durata 252 anni e la nascita della Repubblica di Tunisia.

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