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Turchia: è scontro fra militari e governo

(Keystone-ATS) ANKARA – È ormai scontro aperto tra le forze armate turche ed il governo del premier Reçep Tayyip Erdogan dopo gli arresti “eccellenti”, senza precedenti nel paese, di 49 alti gradi militari ritenuti coinvolti in un presunto golpe che avrebbe dovuto essere realizzato nel 2003 contro il Partito di radici islamiche Giustizia e Sviluppo (Akp), da pochi mesi al potere.
La rezione delle forze armate è venuta, senza mezzi termini, in serata – al termine di una giornata in cui la Turchia, scioccata e sconcertata, cercava di dare un significato alla più pesante offensiva sferrata dal governo Erdogan contro l’establishment militare che, dal 1923, costituisce la roccaforte della laicità del paese.
I militari turchi – i cui 15 massimi gradi si sono oggi riuniti al completo nel loro quartiere generale – hanno detto a muso duro che la situazione venutasi a creare dopo gli arresti “è grave”. Di più non si evince dallo scarno comunicato diffuso sul sito internet dello Stato Maggiore turco né è dato sapere se i militari abbiano in programma iniziative per contrastare i danni arrecati alla loro immagine da questi arresti in massa.
Intanto da oggi una decina dei militari arrestati ieri sono stati posti sotto interrogatorio mentre i media e la gente si interrogano ancora sulla vicenda che vede sotto tiro le alte sfere delle forze armate, quelle che dalla fondazione della Turchia moderna rappresentano l’indiscusso bastione della laicità del paese contro una deriva islamica che, ai suoi tempi, era temuta dallo stesso padre della patria Kemal Ataturk.
Stando al quotidiano filogovernativo “Taraf”, il piano eversivo “Balyoz” (“martello”) intendeva gettare nel caos il paese con atti di violenza e terrorismo e prevedeva che i militari facessero esplodere bombe nelle moschee di Istanbul durante la preghiera del venerdì, attaccassero con ordigni i musei e facessero precipitare un caccia turco per far ricadere la colpa sull’aeronautica militare greca. Scopo finale del piano, sempre secondo “Taraf”, era quello di fare pressione sull’Akp da pochi mesi al potere, screditarlo dimostrando che non era in grado di garantire la sicurezza pubblica e quindi costringerlo a lasciare il governo cedendo il posto ai militari.

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