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Turchia: imputati parlano curdo, sospeso maxiprocesso Istanbul

(Keystone-ATS) “Gli imputati parlano una lingua che non è il turco”: il giudice della Corte criminale speciale di Istanbul chiamata a giudicare per presunti reati di “terrorismo” 205 esponenti curdi ha deciso oggi di sospendere il maxi-processo appena iniziato dopo che i primi due accusati interrogati gli hanno risposto in curdo.

Fra i 205 intellettuali, sindacalisti, giornalisti esponenti curdi accusati di “terrorismo” per presunti legami con l’Unione delle Comunità Curde (Kck), un movimento accusato di essere a sua volta collegato con il gruppo armato separatista Pkk, ci sono due note personalità della vita culturale turca, l’universitaria Busra Ersanlit e l’editore Ragip Zaracoglu, candidato al Premio Nobel per la pace 2012. Ersanli, in carcere da otto mesi, rischia una condanna a 15 anni e Zaracoglu, in libertà provvisoria da aprile in seguito a una campagna internazionale, a 10 anni.

Centinaia – migliaia secondo organizzazioni curde – di persone sono state arrestate negli ultimi mesi dalle procure speciali incaricate di sgominare il “terrorismo” curdo. La celebre pasionaria curda Leyla Zana, deputata indipendente di Diyarbakir, che sabato ha avuto un colloquio con il premier Recep Tayyip Erdogan, è stata condannata a fine maggio a 10 anni di carcere per avere chiesto fra l’altro una trattativa politica per la fine del conflitto del Kurdistan.

Oltre 30 sindaci, decine di giornalisti sono in carcere preventivo nel quadro di procedimenti contro il Kck. Ieri il partito Akp del premier islamico nazionalista Erdogan ha presentato una mozione per l’abolizione delle corti speciali – criticate dalle istituzioni europee e dalle Ong dei diritti umani – definita però una operazione solo “cosmetica” dall’ opposizione.

La polemica fra deputati Akp e Bdp è degenerata in rissa nell’aula della Grande Assemblea turca. Centinaia di persone, simpatizzanti curdi, giornalisti, universitari, e in processi per presunti golpe, generali, sono stati incriminati dai procuratori delle corti speciali. Secondo il quotidiano Sabah 22mila procedure sono state avviate dalle corti speciali turche. La mozione presentata dall’Akp prevede che le competenze delle corti speciali passino a corti criminali regionali. Stando a Milliyet (progressista) il nome delle corti speciali sarà cambiato ma che i loro poteri rimarranno intatti.

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