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Turchia: Pkk attacca e uccide 15 soldati

(Keystone-ATS) Nel più sanguinoso attacco dopo la rottura – consumatasi a luglio – della tregua tra esercito turco e Pkk, indipendentisti curdi hanno ucciso 15 soldati turchi a Daglica, paesino di una provincia al confine con Iran e Iraq.

Il bilancio dell’eccidio perpetrato domenica nella provincia di Hakkari non è stato confermato ufficialmente e viene indicato in una rivendicazione del Pkk. L’attacco è stato denunciato però in un’intervista televisiva dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

La gravità è confermata dal fatto che il premier Ahmet Davutoglu ha interrotto una visita a Konya, dove aveva assistito alla partita di qualificazione ai campionati europei di calcio tra Turchia e Olanda, per fare ritorno nella capitale Ankara in vista di una riunione straordinaria di sicurezza nazionale.

Una massiccia operazione militare assistita da mezzi aerei è già stata lanciata sul luogo dell’attacco. Secondo media locali, guerriglieri del Pkk hanno prima fatto esplodere alcune mine al passaggio di un convoglio di due mezzi blindati dell’esercito turco e poi hanno aperto il fuoco contro i soldati mietendo diverse vittime. Già nel 2007 Daglica era stato teatro di un attacco del Pkk in cui furono uccisi dodici soladati e altri otto rapiti.

Gli scontri fra esercito e Pkk sono ripresi da metà luglio, dopo la rottura della tregua in vigore dal 2013, e da allora hanno già mietuto decine di vittime tra gli uomini della sicurezza. L’esercito ha replicato quasi colpo su colpo annunciando l’uccisione di centinaia di “terroristi” (814 solo nel mese seguito al 22 luglio). L’Associazione per i diritti umani (Ihd), tra le principali organizzazioni non governative del Paese, a fine agosto ha segnalato anche la morte di 47 civili.

Il Pkk combatte da oltre tre decenni contro il governo reclamando una maggiore autonomia per i curdi ma è stato inserito nella liste delle organizzazioni terroristiche non solo da Ankara ma anche da Usa e Ue.

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