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Turchia: tensione alle urne

(Keystone-ATS) Proseguono in un clima di grande tensione le operazioni di voto nel sud-est turco per le elezioni politiche anticipate di oggi.

Tra i centri sotto osservazione c’è Cizre, dove a settembre il governo di Ankara ha imposto più di una settimana di coprifuoco totale nell’ambito degli scontri con il Pkk. “Abbiamo già controllato 5 seggi. In alcuni i militari turchi erano entrati, in altri li abbiamo fermati. Finora non abbiamo registrato chiare irregolarità ma c’è un clima intimidatorio da parte dell’esercito”, dice all’ANSA Erasmo Palazzotto, vicepresidente della commissione Esteri della Camera italiana invitato sul posto insieme a una delegazione di deputati della Sinistra Europea come osservatore dal partito filo-curdo Hdp.

Tra gli episodi segnalati, l’agenzia filo-curda Firat riferisce di un blocco dei militari lungo la strada che collega Diyarbakir al distretto di Lice. Rischiano di non poter votare neanche alcuni residenti delle isole sull’Egeo di Gokceada e Bozcaada dopo che i traghetti sono stati bloccati a causa del maltempo.

Polemiche per un blackout di un’ora e mezza in un seggio del distretto di Gungoren, sulla sponda europea di Istnabul. Momenti di tensione si sono registrati anche nella provincia di Kocaeli, a sud di Istanbul, dove la polizia è intervenuta con i lacrimogeni per sedare una rissa.

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