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Turchia: via immunità deputati, curdi rischiano arresto

Parlamentari turchi al voto Keystone/EPA/STR sda-ats

(Keystone-ATS) Il Parlamento turco ha approvato un emendamento costituzionale, proposto dal partito di governo Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, che rimuove l’immunità dei deputati sotto inchiesta.

La norma è stata votata con una maggioranza superiore ai 2/3 dei seggi (367/550), senza la quale sarebbe stato necessario un referendum. La rimozione dell’immunità riguarda almeno 138 parlamentari, per cui sono state presentate richieste di autorizzazione a procedere. Diversi deputati del partito filo-curdo Hdp rischiano ora l’arresto con accuse di terrorismo per sostegno al Pkk.

Nell’ultima votazione, a scrutinio segreto, la norma è stata approvata con 376 voti a favore, ottenendo il sostegno anche dell’opposizione nazionalista Mhp e di una ventina di deputati del socialdemocratico Chp. Il disegno di legge aveva provocato forti tensioni sin dalla sua presentazione.

I parlamentari dell’Hdp avevano lanciato l’allarme sul rischio di un’ulteriore escalation delle tensioni in caso di approvazione e arresto di suoi esponenti, parlando di un “progetto di un colpo di stato” di Erdogan.

Nel 1994, l’arresto di alcuni deputati curdi aveva scatenato un’ondata di violenza nel sud-est della Turchia, dove dalla scorsa estate è ripreso il conflitto con il Pkk. Al momento, le inchieste aperte per vari reati sono 675 e riguardano 138 parlamentari.

Tra questi, il leader dell’Hdp, Selahattin Demirtas, è quello con più procedimenti aperti a carico, per un totale di 75. Erdogan aveva auspicato più volte la rimozione dell’immunità per i deputati curdi, accusandoli di essere il braccio politico del Pkk.

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