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Turismo acquisti: venite svizzeri, tedeschi vogliono aprire confine

Gli svizzeri rappresentano una quota significativa dei visitatori dei centri commerciali nel sud della Germania. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Il sud della Germania preme affinché si torni ad aprire completamente la frontiera con la Svizzera: la regione soffre per l’interruzione del turismo degli acquisti, ormai da anni praticato in grande stile dai consumatori elvetici.

Quindici sindaci e due deputati federali CDU del Baden-Württemberg – il Land confinante con la Confederazione – chiedono che i valichi siano di nuovo liberamente percorribili, riferisce 20 Minuten. “La frontiera con il nostro vicino meridionale non è solo un confine, ma un’arteria”, spiega il sindaco di Waldshut-Tiengen Philipp Frank in dichiarazioni riportate dalla testata zurighese.

“Se manca la clientela svizzera i negozi e i ristoratori si trovano a subire forti riduzioni dei ricavi”, argomenta Frank, che vede in forse anche l’esistenza di numerosi artigiani tedeschi che lavorano nei cantoni elvetici. A suo avviso una riapertura completa del confine è perfettamente proponibile, visto che i due stati registrano nel frattempo tassi di infezione analoghi.

Al di là del Reno si è ben coscienti che il momento è favorevole per attirare la clientela: con il corso dell’euro a circa 1,05 franchi i consumi fuori dalla Svizzera sono diventati ancora più convenienti. Ma in base alle disposizioni del Consiglio federale voler fare acquisti non è ancora un motivo che autorizza a recarsi all’estero.

I grandi supermercati tedeschi vicini alla Confederazione hanno adattato l’attività al netto calo d’attività, riducendo personale e fornitura di merci. Si è comunque pronti a reagire rapidamente in caso di riapertura delle frontiere, ha indicato un portavoce di Lidl Deutschland a 20 Minuten.

Non tutti sono comunque convinti che gli svizzeri si precipiteranno immediatamente a frotte nel Baden-Württemberg, quando la linea di demarcazione fra le due nazioni sarà più facilmente attraversabile. “La paura del virus spingerà diversa gente a non praticare lo shopping all’estero”, sostiene Christian Fichter, responsabile dell’istituto di psicologia economica presso la scuola universitaria professionale Kalaidos di Zurigo, in dichiarazioni a 20 Minuten.

A suo avviso molti al momento rinunciano ad acquisti non necessari. Inoltre gli svizzeri si stanno attivando maggiormente su internet. Il Covid-19 non cambierà comunque le abitudini di consumo: “Una volta che impareremo a vivere con il coronavirus il turismo degli acquisti tornerà ad aumentare”, si dice convinto l’esperto. Perché anche in futuro il risparmio sul prezzo sarà un incentivo importante per spingere la gente a effettuare le compere oltre frontiera.

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