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UBS prevede crescita PIL del 2,5% per il 2010

(Keystone-ATS) ZURIGO – Il clima economico sta decisamente volgendo al “bello” per gli economisti dell’UBS. Per quest’anno, indica una nota della maggiore banca elvetica, si prevede infatti una crescita del 2,5% del prodotto interno lordo (PIL). Tenuto conto del rafforzamento del franco, nel 2011 l’incremento dovrebbe attestarsi al 2,1%. A parte la ripresa negli Usa e sui mercati emergenti, UBS sottolinea il contributo dato dall’immigrazione di manodopera qualificata.
Stando ai ricercatori di UBS Wealth Management Research (WMR) citati nell’ultimo numero di UBS outlook Svizzera, la ripresa congiunturale prosegue in quasi tutti i settori industriali, in particolare nell’industria chimico-farmaceutica. Sorprende il netto incremento degli ordinativi registrati nell’orologeria, precisa la nota.
Meno marcato invece lo slancio nel settore dei servizi, come risulta dal sondaggio eseguito tra le aziende. “Tenendo gli organici pressoché invariati, le aziende contano di aumentare leggermente il fatturato nel secondo trimestre”, indica il comunicato.
A trainare la congiuntura sono soprattutto l’economia statunitense e i mercati emergenti. Per i ricercatori, l’economia a stelle e strisce per il 2010 dovrebbe mettere a segno un +3%. Vivace anche l’andamento nei Paesi emergenti, con la Cina a fare da apripista: per l’anno in corso, l’economia di questo paese dovrebbe espandersi secondo le stime del 10%.
Note invece più pessimiste per l’eurozona, “rimasta pressoché immobile nel quarto trimestre 2009”. Per il 2010 la crescita dovrebbe limitarsi all’1,5%.
Nel bollettino, UBS enfatizza l’importanza per l’economia elvetica dell’immigrazione qualificata dagli altri Paesi europei, fenomeno intensificatosi con l’entrata in vigore degli accordi bilaterali sulla libera circolazione delle persone nel 2007.
Poiché – scrivono gli economisti UBS – una crescita demografica dell’1% comporta un ulteriore aumento dei consumi dell’1,3%, la perdurante immigrazione dai paesi dell’UE sortisce effetti benefici sulla dinamica dell’economia elvetica.
Per i prossimi anni WMR prevede un andamento immigratorio costante dall’UE. Non vi sono motivi per cui nei prossimi anni questo flusso migratorio dovrebbe crollare, precisa il comunicato.

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