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UBS-USA: evasione fiscale, tocca al parlamento agire

(Keystone-ATS) BERNA – Spetta al parlamento decidere se l’evasione fiscale va considerata un delitto, legittimando così la consegna agli Stati Uniti di oltre 4 mila dossier riguardanti clienti dell’UBS. È quanto dichiarato dal presidente del Tribunale amministrativo federale (TAF) Christoph Bandli alla “SonntagsZeitung” in edicola oggi, dopo che venerdì il TAF ha giudicato parzialmente illegale l’accordo siglato lo scorso agosto tra Berna e Washington.
Stando a Bandli, il Consiglio federale non è l’istanza competente per equiparare l’evasione fiscale alla frode fiscale in modo da rendere caduco il segreto bancario. Il parlamento potrebbe invece legittimare la consegna dei documenti mediante una modifica legislativa.
Se la consegna agli Usa ordinata nel febbraio 2009 dall’istanza di sorveglianza dei mercati finanziari (FINMA) all’UBS di 285 dossier di presunti evasori era chiaramente illegale, l’argomentazione del Consiglio federale in merito all’accordo con Washington poggia su una base giuridica più solida, ha ammesso il giudice.
Il Consiglio federale e i suoi giuristi erano sottoposti a una forte pressione e hanno cercato disperatamente una soluzione nella vertenza con gli Stati Uniti. “Noi, dopo un’analisi rigorosa, siamo giunti a un’altra conclusione. sono cose che capitano”, ha detto Bandli.
La decisione del TAF sull’accordo tra Berna e Washington viene però criticata da alcuni giuristi che hanno redatto, per conto dell’esecutivo, perizie giuridiche sul caso.
Il professore di diritto fiscale René Matteotti ha detto alla “NZZ am Sonntag” che l’assistenza amministrativa è possibile anche in casi di evasione fiscale grave e ripetuta, così come sostenuto dal Consiglio federale.
“La sentenza del TAF è contraddittoria e poco convincente dal punto di vista del metodo”, ha aggiunto Matteotti. “Il tribunale non ha visto il problema, preferendo invece occuparsi di teorie al posto di esaminare il testo dell’accordo”, ha sottolineato.
Anche per Matteotti tocca adesso al parlamento agire. Poiché la sentenza del TAF non è impugnabile, spetta al legislatore decidere se intende seguire l’interpretazione del Consiglio federale o quella del tribunale.

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