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Ucraina: al via conferenza di Ginevra

(Keystone-ATS) Ha preso il via oggi a Ginevra la riunione Usa-Ue-Russia-Ucraina per cercare una via d’uscita alla crisi ucraina. La quadrilaterale tra i ministri degli Esteri ucraino Andrïï Dechtchitsa, russo Serghei lavrov, il segretario di Stato americano John Kerry e l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Catherine Ashton si tiene in un grande albergo della città sul Lemano.

Le posizioni tra Occidente e Russia rimangono molto distanti: parlando al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente russo Vladimir Putin ha denunciato “il ricorso incostituzionale alla forza contro le manifestazioni pacifiche” dei russofoni da parte delle autorità salite al potere a Kiev, mentre la cancelliera gli ha chiesto di ritirare le truppe dai confini e lo ha invitato alla “moderazione”.

Tra le richieste che avanzerà Kiev a Ginevra c’è il ritiro delle truppe russe dalla Crimea e dal confine ucraino e la revoca dell’autorizzazione del Senato di Mosca all’uso dell’esercito in Ucraina. Inoltre, il premier Arseni Iatseniuk ha domandato il ritiro immediato dei gruppi di intelligence e sabotaggio del Cremlino, e la richiesta da parte della Russia ai manifestanti di liberare gli edifici amministrativi occupati.

Intanto la situazione nell’est dell’Ucraina resta critica: almeno tre persone sono morte e 13 sono rimaste ferite nel corso di scontri armati tra le forze di polizia ucraine e quelle dei filorussi scoppiati ieri sera e proseguiti nella notte a Mariupol, nella regione ucraina orientale di Donetsk. Lo ha reso noto su Facebook il ministro degli Interni di Kiev Arsene Avakov.

Morti e feriti, a detta di Avakov, sono tutti del fronte filorusso. Secondo la sua versione, ieri sera 300 sconosciuti armati hanno assaltato la sede delle truppe del ministero dell’interno di Mariuopol, città sul Mar Nero ad una trentina di km dal confine con la Russia, tentando di sfondare la porta d’ingresso, lanciando bottiglie molotov e chiedendo la consegna delle armi.

I militari ucraini dapprima hanno sparato in aria a scopo intimidatorio, poi hanno aperto il fuoco riuscendo a disperdere gli aggressori. Successivamente è iniziata una operazione di rastrellamento, tuttora in corso, nella quale sono state fermate 63 persone e sequestrate armi, nonché mezzi di collegamento e telefoni di operatori russi. Sul posto sono stati inviati elicotteri e uomini dei reparti speciali Omega.

Visto l’aggravarsi della situazione, Iulia Timoshenko ha chiesto l’introduzione dello stato d’emergenza nell’Ucraina dell’est per consentire alle forze armate di intervenire senza restrizioni contro i ribelli filorussi che hanno occupato molti edifici amministrativi. Lo riferisce Interfax. Ciò comporterebbe il rinvio delle presidenziali del 25 maggio, dove è candidata.

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