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Ucraina: ancora sangue alla vigilia della tregua

(Keystone-ATS) Combattimenti e bombardamenti continuano a martoriare il sud-est ucraino alla vigilia della tregua prevista dai nuovi accordi di Minsk. E con essi continua ad allungarsi la scia di sangue. Stando a quanto riportano le autorità ucraine e quelle dei separatisti, sono almeno una ventina le persone che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore nel Donbass nel fuoco incrociato: un bilancio che non appare di certo come un segnale positivo in vista del cessate il fuoco che dovrebbe scattare alla mezzanotte tra sabato e domenica.

Le forze governative fanno sapere di aver perduto otto uomini tra ieri e oggi, mentre altri 34 sono rimasti feriti. Resta invece difficile stilare un bilancio dei caduti nelle file dei miliziani. Ma a pagare il prezzo più alto in questo conflitto sembrano essere sempre i civili.

A Donetsk, roccaforte dei ribelli, stando al portavoce del ministero della Difesa dei separatisti locali, nelle ultime 24 ore i bombardamenti dell’artiglieria di Kiev o delle milizie alleate hanno ucciso almeno tre civili.

E a Gorlivka – a nord-est di Donetsk – i filorussi denunciano l’uccisione di almeno altre quattro persone, tra cui un bimbo di un anno e due bimbe di sei e 12 anni. Almeno altri tre civili avrebbero inoltre perso la vita a Lugansk – l’altro baluardo ribelle – in un bombardamento notturno.

E non lontano, nella cittadina di Shastie, almeno altri due civili sono stati uccisi da colpi d’artiglieria – stavolta sparati dai separatisti, sostiene il governatore locale pro-Kiev – che hanno completamente distrutto una caffetteria.

Proprio l’arretramento degli armamenti pesanti a distanza di sicurezza a partire da martedì, in modo da creare una zona cuscinetto ed evitare i bombardamenti sui centri abitati, è tra i 13 punti dei nuovi accordi siglati ieri a Minsk. L’intesa è stata letta come un segnale di speranza, ma è allo stesso tempo accolta con profondo scetticismo da molti esperti.

Sono infatti molte le ombre che restano sullo sfondo del negoziato: dallo status delle regioni ribelli al controllo dei confini russo-ucraini. Inoltre non è chiaro come sarà risolta la questione di Debaltseve, uno snodo ferroviario di grande importanza strategica attorno al quale i ribelli sostengono di aver circondato migliaia di soldati ucraini.

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