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Una “Carta” per la parità salariale nel settore pubblico

IL consiglier federale Alain Berset KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Confederazione, 10 Cantoni e 15 Comuni hanno firmato oggi a Berna, alla presenza del consigliere federale Alain Berset, la “Carta per la parità salariale nel settore pubblico”. Per il Ticino ha firmato il consigliere di Stato Manuele Bertoli.

La firma è avvenuta in occasione del secondo incontro nazionale su questa tematica. “Gli enti pubblici – ha affermato Berset – devono fungere da modello nell’attuazione della parità salariale e sfruttare l’influsso che hanno”.

Con un volume di appalti di circa 36 miliardi di franchi e con oltre 300 000 equivalenti a tempo pieno, il settore pubblico riveste una grande importanza per l’economia del Paese. Berset ha invitato Cantoni e Comuni a intensificare il loro impegno in favore della parità salariale. Da qui l’idea della “Carta”.

Il documento sottolinea la volontà delle autorità firmatarie di attuare la parità nel loro campo d’influenza, parità che deve essere verificata regolarmente sia nelle amministrazioni sia nelle imprese che ricevono mandati o sussidi da parte degli enti pubblici.

L’obiettivo che questa iniziativa si impone è di conseguire il più ampio impatto possibile e di inviare un chiaro segnale ai datori di lavoro pubblici e privati. La Carta, che può essere sottoscritta in ogni momento da altri enti, non è tuttavia giuridicamente vincolante. Finora è stata sottoscritta da città quali Ginevra, Zurigo e Berna, ma anche Lugano (dalla municipale Cristina Zanini Barzaghi).

Per agevolare i firmatari nella concretizzazione dell’obiettivo, l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) ha allestito un nuovo portale con informazioni e strumenti utili (www.piattaforma-parità-salariale.ch).

Secondo l’Ufficio federale di statistica le donne attive nel settore pubblico (compresi distretti, corporazioni e Chiese) nel 2014 hanno guadagnato in media il 12,3% in meno degli uomini, ma l’anno prima lo scarto era del 13,6%. Malgrado la parità salariale figuri nella Costituzione e nella legge sull’uguaglianza, essa continua a non venire rispettata. Nelle amministrazioni cantonali la differenza è maggiore che in quelle comunali.

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