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Uomo fermato a Aubonne nega qualsiasi addebito

(Keystone-ATS) Si precisano le circostanze dell’arresto di tre presunti terroristi, avvenuto fra il 23 e il 24 giugno a Losanna e a Aubonne (VD).

Attualmente, solo uno di essi è ancora incarcerato, mentre l’uomo fermato a Aubonne nega qualsiasi coinvolgimento in attività legate alla jihad.

L’unico indiziato ancora detenuto è un cittadino elvetico di origine serba di 33 anni. Il 23 giugno scorso, l’uomo ha infranto la porta vetrata dell’albergo di Vidy (VD) nel quale soggiornava da un certo tempo. Chiamati sul posto, gli agenti di polizia hanno rilevato che l’uomo si comportava in modo strano e hanno deciso di fermarlo.

Nella sua camera è stato scoperto materiale necessario alla fabbricazione di una bomba molotov, ha riferito oggi all’ats l’avvocato Sébastien Thüler, confermando la notizia data dalla RTS e dal giornale 20 minutes. Sono pure stati rinvenuti un corano, piantine delle città svizzere, un “manuale del guerrigliero urbano” e vecchi biglietti d’aereo per la Turchia e l’Egitto.

A questo punto dell’inchiesta, appena iniziata, la giustizia vodese temeva che l’uomo fosse in fase di radicalizzazione e ha predisposto la sua detenzione preventiva. L’indagine è passata in seguito al Ministero pubblico della Confederazione.

Secondo il legale dell’uomo arrestato a Aubonne – un russo di 31 anni di origine cecena – i legami fra il cittadino elvetico e il suo assistito sono tenui. Questi ha soprattutto tentato di aiutare il 33enne a superare la separazione con la moglie.

Il russo, che vive e lavora nel canton Vaud, è finito nel mirino della polizia perché ha lasciato otto messaggi sul cellulare del cittadino elvetico la sera in cui è stato arrestato. Stando all’avvocato, i due uomini si conoscevano per aver frequentato gli stessi corsi di formazione. “Per cambiargli le idee, il mio assistito lo ha invitato quella sera a mangiare con lui. Poiché non è venuto, ha tentato a più riprese di contattarlo”.

Secondo la polizia, il russo conosce un compatriota sospettato di propaganda jihadista. L’avvocato conferma che il suo assistito è in contatto con l’individuo in questione, ma sostiene ch’egli ignorava la sua radicalizzazione. “Il mio cliente tenta di condurre una vita seria e corretta in Svizzera”, afferma il suo difensore.

Come la terza persona arrestata lo stesso giorno a Losanna, l’uomo ha trascorso cinque giorni in detenzione preventiva e non capisce perché è stato arrestato un sabato pomeriggio nel parcheggio affollato di un centro commerciale di Aubonne, sotto gli occhi della moglie e dei due figli di due e quattro anni.

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