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Upi, decine di annegamenti ogni anno in Svizzera

Upi mette in guarda da annegamenti KEYSTONE/APA/APA/THOMAS ZEILER sda-ats

(Keystone-ATS) Ogni anno in Svizzera una cinquantina di persone muoiono per annegamento. Le vittime sono soprattutto giovani uomini e stranieri.

Tra le cause più frequenti figurano la propensione al rischio, la sopravvalutazione delle proprie capacità e la non conoscenza dei corsi e specchi d’acqua.

Molte persone amano fare barbecue in riva al lago o al fiume prima di tuffarsi nell’acqua. “Purtroppo è proprio in questo contesto che si verifica facilmente un infortunio”. Nell’ultimo lustro sono annegate mediamente 49 persone all’anno: 42 erano uomini e la metà di questi aveva tra 15 e 44 anni, informa un comunicato odierno dell’Ufficio prevenzione infortuni (upi).

Anche il consumo di alcol o di droghe rappresenta un pericolo per chi fa il bagno. Una piccola quantità di alcol basta per ridurre il tempo di reazione, ciò può risultare fatale in un ambiente dinamico e imprevedibile come l’acqua, afferma l’upi.

Dalle statistiche dell’ufficio emerge inoltre un aumento del tasso di cittadini stranieri annegati in Svizzera. Nel 2016, 32 vittime su 57 erano di nazionalità straniera. Benché la maggior parte delle vittime sapesse nuotare, “il fatto di non conoscere le caratteristiche specifiche delle acque svizzere può in parte spiegare questa proporzione notevole”, aggiunge l’upi.

Infine, anche i bambini sono particolarmente esposti al rischio di annegamento. L’upi consiglia vivamente di far conseguire ai bimbi il corso Controllo della sicurezza in acqua (CSA) e di tenerli sempre d’occhio e a portata di mano (2 metri al massimo) mentre giocano con o nell’acqua.

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