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Usa: a Obama informazioni false su Isis, bufera sui militari

(Keystone-ATS) Barack Obama per mesi è stato smentito dai fatti e per questo criticato e bersagliato dai suoi avversari politici: diceva che l’offensiva contro l’Isis stava dando i suoi risultati, ma sul campo le forze jihadiste avanzavano in Iraq e in Siria.

Ora potrebbe emergere la verità su tali discrepanze: allo Us Central Command (Centcom) – il comando operativo che coordina le operazioni contro i militanti dello stato islamico – avrebbero manipolato i rapporti redatti dall’intelligence Usa.

Avrebbero insomma fornito a Pentagono, Casa Bianca e Congresso informazioni “falsate e distorte” per dipingere un quadro più positivo dell’andamento della lotta all’Isis. Un comportamento che – se accertato – sarebbe gravissimo.

Ma sui vertici del Centcom è già bufera. E qualcuno parla di teste già pronte a saltare. Dopo settimane di indagini da parte degli ispettori del Dipartimento della Difesa, infatti, ci sarebbero già le prime prove che inchioderebbero alcuni alti ufficiali. Un gruppo di analisti dei servizi americani ha cominciato a spulciare tutti i rapporti inviati allo Us Central Command dalla Cia e da altre agenzie di intelligence, confrontandoli con i dossier giunti sul tavolo delle più alte cariche dello Stato, compreso il tavolo dello Studio Ovale.

E sarebbe emerso come le valutazioni degli 007 siano state spesso “modificate” prima di arrivare al numero uno del Pentagono Ash Carter o al presidente Obama, passando per i membri del Congresso. Alterate con lo scopo di nascondere le difficoltà e di trasmettere un messaggio di ottimismo sia sugli effetti prodotti dai raid aerei in Siria sia sulla reale preparazione delle forze irachene addestrate dai militari Usa.

“L’indagine verificherà – ha assicurato un portavoce dell’ispettore generale del Pentagono – se ci sono state falsificazioni e insabbiamenti sul fronte delle informazioni o se ci sono stati ritardi nel fornirle alle autorità competenti. Esamineremo ogni singola responsabilità e ogni cattiva condotta o falla sarà perseguita”. Il generale Loyd Austin – numero uno del Centcom a cui la Casa Bianca, pur irritata, ha ribadito la fiducia – è stato chiamato a rendere conto della vicenda in Congresso davanti alla commissione forze armate del Senato. Ma si è limitato ad assicurare la massima collaborazione nel corso dell’inchiesta, senza rivelarne altri dettagli e senza fare i nomi degli ufficiali coinvolti. Nel mirino – scrive però il New York Times – ci sarebbero in particolare i membri della ‘Intelligence Unit’ del Centcom, guidati dal generale Steven Grove.

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