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USA: attore Robin Williams morto suicida

(Keystone-ATS) L’attore americano Robin Williams si è impiccato nella sua abitazione di Tiburon, nella baia di San Francisco. Aveva 63 anni e da tempo soffriva per una forte depressione.

La conferma della morte per soffocamento è giunta dalla polizia della contea di Marin che ieri era accorsa nella casa dell’attore dopo una chiamata di emergenza. A trovare il cadavere è stata la sua assistente personale: aveva la cintura attaccata al collo e ferite da coltello al polso.

La polizia non ha voluto dire se abbia lasciato un messaggio: “Non possiamo discuterne, le indagini sono ancora in corso”, ha detto il detective Boyd in conferenza stampa precisando che saranno condotti test tossicologici per accertare se ci fossero sostanze nel corpo dell’attore.

La notizia della sua morte ha sconvolto familiari, colleghi, amici, fan. “Ho perso mio marito e il mio migliore amico mentre il mondo ha perso uno dei suoi artisti più amati e una persona meravigliosa. Ho il cuore spezzato”, ha detto la moglie Susan chiedendo che sia rispettata la privacy “in questo momento di grande dolore”.

Lo ha ricorda anche il presidente Usa, Barack Obama: “Ci ha fatto ridere, ci ha fatto piangere, ha donato il suo incommensurabile talento a chi ne aveva più bisogno”. E i messaggi di cordoglio continuano ad arrivare anche sulla stella della Walk of Fame.

Nato a Chicago nel luglio del 1951, da una ex modella e da un dirigente della Ford, Robin Williams era cresciuto in Michigan a Bloomfield Hills, sobborgo di Detroit. Nonostante la famiglia benestante, il giovane Robin non ha avuto una infanzia felice e molto spesso è stato vittima di bullismo. Ha frequentato la prestigiosa Juillard School di New York prima di affermarsi come comico e conquistare la tv con la popolare serie ‘Mork & Mindy’, in cui interpretava un alieno umanoide. Da lì inizia la sua ascesa al cinema, con quattro nomination all’Oscar e una statuetta vinta per migliore attore non protagonista nel 1998 con Will Hunting, film con la sceneggiatura degli allora sconosciuti Matt Damon e Ben Affleck.

Fece altri film di successo: da ‘Good Morning, Vietnam’, a ‘L’attimo fuggente’ e ‘Mrs Doubtfire’. Nel 1978, Williams sposa Valerie, dalla quale ha un figlio, Zachary. Il matrimonio va vanti fra alti e bassi, fino a quando i giornali rivelano che l’attore ha una relazione con Marsha Garces, la tata del figlio. Nel 1989 la sposa e nascono due bambini: Zelda (oggi 25enne) e Cody, 19. Nel 2008 si separa. Il 23 ottobre 2011, l’attore convola a nozze per la terza volta con Susan Schneider, una graphic designer conosciuta nel 2009.

Nonostante la grande popolarità conquistata, la sua vita è stata segnata anche da drammi e depressioni. Negli anni 1980, momento di grande successo, inizia a fare uso di cocaina: un’abitudine che condivideva con l’amico John Belushi. Era con lui la sera in cui morì per overdose. Lo scorso luglio era stato in un centro di recupero per alcolizzati del Minnesota. Aveva annunciato la ripresa di un programma di cura di cui diceva di avere bisogno. Ci aveva già provato nel 2006. Negli ultimi tempi, ha rivelato un amico di famiglia, pareva molto turbato dal prezzo, non solo psicologico, pagato per l’ultima causa di divorzio e dalla cancellazione del programma tv ‘The crazy ones’, fatto questo che avrebbe aumentato la sua depressione in quanto si sentiva imbarazzato e umiliato perché aveva accettato il ruolo per soldi.

Robin Williams non era conosciuto solo per il suo grande talento di attore, ma anche per le diverse cause umanitarie che sosteneva (da Amnesty a Unicef), per il sostegno ai militari americani stanziati all’estero. Andò anche in Iraq e in Afghanistan per intrattenere le truppe.

Una volta, ospite di un programma tv ‘Inside the Actors Studio’, gli fu chiesto: “Se il paradiso esiste, cosa ti piacerebbe che dicesse Dio al tuo arrivo?”. Dopo una battuta che includeva Mozart e Elvis, Robin Williams rispose: “sapere che c’è una risata”.

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