Usa: camera boccia aumento tetto debito pubblico
La camera dei rappresentanti americana ha bocciato un aumento del debito americano di 2400 miliardi di dollari. Con un voto simbolico, il cui esito era ampiamente atteso, i repubblicani inviano al presidente Barack Obama un messaggio chiaro: senza un piano di riduzione del deficit non ci sarà alcun aumento del tetto del debito, ora pari a 14.290 miliardi di dollari. Un limite già toccato ma con le misure d'emergenza messe in campo dal Dipartimento del Tesoro il governo potrà far fronte ai propri impegni fino al 2 agosto prossimo: se entro quella data il Congresso non avrà approvato l'aumento ci sarà il default con - secondo il dipartimento guidato da Timothy Geithner - "conseguenze catastrofiche".
La proposta è stata bocciata con 318 voti contrari e 97 favorevoli, distante dalla maggioranza di due terzi necessaria per il passaggio. I democratici definiscono rischioso il "teatrino politico" dei repubblicani, che scommettono che la bocciatura non avrà effetti sui mercati finanziari perchè attesa. "Il voto - mette in evidenza il repubblicano Dave Camp - chiarisce che senza un piano di riduzione del deficit non ci sarà alcun aumento del debito".
Il voto rappresenta una manovra politica fra i due partiti del tetto del debito, oggetto di negoziazioni di un gruppo bipartisan di leader del Congresso e la Casa Bianca, impegnati a delineare un piano di riduzione del deficit e del debito. "I mercati sono sofisticati e - afferma Laena Fallon, portavoce del leader della maggioranza alla camera, Eric Cantor - non c'è alcuna indicazione che il voto possa avere alcun impatto". Obama incontrerà nelle prossime ore i repubblicani alla camera sul bilancio e sul piano di riduzione del deficit e del debito. A condurre le trattative per l'amministrazione è il vice presidente Joe Biden: le parti sembrano accordo distanti su un accordo per la riduzione del disavanzo americano con i repubblicani che spingono per tagli molto più forti rispetto a quelli proposti dai democratici.