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USA, Fed apre a rialzo tassi, ma Grecia e Cina spaventano

(Keystone-ATS) La Fed ribadisce: il primo rialzo dei tassi di interesse dal 2006 avverrà probabilmente quest’anno. “Siamo vicini. L’andamento dell’economia, se confermato, lo rende appropriato”, così come lo rende appropriato il miglioramento del mercato del lavoro.

Ma, ammette il presidente della Fed Janet Yellen, restano dei rischi: Grecia e Cina, temi “non nuovi” che la banca centrale americana “segue con attenzione”.

Le Borse ascoltano le parole di Yellen, ma la loro reazione è timida e continuano per la loro strada in attesa del voto del parlamento greco sul salvataggio. L’Europa chiude positiva, Wall Street è poco mossa. Sale invece il dollaro, che avanza dello 0,6% rispetto alle principali valute, e si mantiene sotto solo del 3% ai massimi di 12 anni raggiunti in marzo. Il primo rialzo dei tassi “segnalerà i progressi fatti dall’economia nel guarire dal trauma della crisi finanziaria”.

Yellen non offre indicazioni sulla tempistica dell’aumento, limitandosi a dire che può essere deciso a ogni riunione, anche quelle non seguite da una conferenza stampa. Ribadendo che l’approccio della Fed sarà “graduale”, Yellen spiega come “attendere troppo per il primo aumento vuol dire una stretta più rapida. Iniziare ad alzare i tassi prima ci consente di seguire una strada più graduale”.

Una risposta indiretta a chi critica la Fed e l’avverte del rischio di ripetere gli stessi errori del boom del 2000, quando con Alan Greenspan alla guida i tassi salirono troppo lentamente causando una delle maggior bolle di credito della storia americana.

In Congresso per l’audizione semestrale, Yellen difende l’operato della Fed e la sua indipendenza: interferenze politiche metterebbero in pericolo la capacità della banca centrale di assumere decisioni di politica monetaria, con conseguenze negative per l’economia.

“Gli sforzi per aumentare la trasparenza, anche se mossi da buone intenzioni, devono evitare di mettere in pericolo la capacità della Fed di prendere decisioni di lungo termine nel miglior interesse delle famiglie e delle imprese americana. Yellen risponde alle domande dei parlamentari.

Sulle disuguaglianze sui redditi ribadisce la sua preoccupazione, così come sulle possibili politiche di discriminazione delle minoranze da parte delle banche. A preoccupare – afferma Yellen – è anche l’elevato debito degli studenti per studiare. A chi le chiede cosa non la tiene sveglia la notte, Yellen risponde di dormire bene: “L’economia è migliorata”, anche la crescita della produttivà è “deludente”, ed è stata uno dei fattori della revisione al ribasso delle stime di crescita della Fed.

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