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Usa: Obama sceglie figlia JFK come ambasciatrice a Tokyo

(Keystone-ATS) È una delle foto più belle che ricordano John Fitzgerald Kennedy: quella scattata nell’agosto 1963, pochi mesi prima di essere assassinato, a bordo dello yacht di famiglia mentre stringe a sè la figlioletta Caroline, che ha la testa teneramente adagiata sulla spalla del padre. Oggi Caroline, unica figlia rimasta in vita di JFK e Jacqueline Bouvier Kennedy, ha 56 anni e si appresta a diventare la prima ambasciatrice Usa in Giappone.

Da Tokyo confermano che la nomina “è molto vicina”. Ancora una volta Barack Obama sceglie per un posto di primo piano non un diplomatico di carriera, ma una persona tra quelle che lo hanno sempre appoggiato nella sua avventura presidenziale.

Come i neo ambasciatori a Roma e Londra John Phillips e Matthew Barzun, grandi sostenitori e finanziatori dell’ultima campagna del presidente. E Obama non scorda quando nel corso delle primarie del 2008 Caroline Kennedy, affermato avvocato newyorkese, insieme allo zio Ted ‘scaricaronò Hillary Clinton per schierarsi con lui.

L’appoggio della famiglia più famosa e influente d’America alla causa di ‘Obamaland’ fu determinante per la vittoria finale. Poi sul New York Times Caroline scrisse un editoriale dal titolo ‘Un presidente come mio padrè, paragonando il primo presidente afroamericano della storia Usa al mito di JFK.

Che Caroline fosse in pole position per il prestigioso posto di ambasciatore in Giappone lo si sapeva da tempo, da quando in aprile il Washington Post titolò: ‘Una Camelot nell’Estremo Orientè. Ed è da molto tempo che i Camelot, come viene chiamato il clan Kennedy, non occupano una posizione pubblica così in vista.

Un incarico in passato ricoperto da personalità del calibro di Walter Mondale, ex vicepresidente di Jimmy Carter, Tom Foley, ex speaker della Camera, e Howard Baker, ex leader della maggioranza repubblicana al Senato durante la presidenza di Ronald Reagan.

La designazione dell’ambasciatore Usa a Tokyo è seguita con grande attenzione. Molti sono i dossier aperti tra Tokyo e Washington: dai negoziati sulla Trans-Pacific Partnership (Tpp), l’accordo di libero scambio, alla questione della Corea del Nord e del riallineamento delle forze Usa di stanza nell’arcipelago nipponico in chiave anti-Cina.

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