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Usa: occupazione delude, resta aperto dilemma Fed

(Keystone-ATS) Il mercato del lavoro americano rallenta: in agosto l’economia crea ‘solo’ 151.000 posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione fermo al 4,9%. Dati che deludono le attese ma che mostrano un mercato in salute, che cresce.

E che lasciano la Fed davanti al dilemma di interpretare il quadro a luci e ombre.

Lo status quo che emerge dai dati del Dipartimento del lavoro sarebbe passato quasi inosservato, se non fosse per la riunione della banca centrale in calendario il prossimo 20 e 21 settembre. Una riunione dalla quale non e’ escluso un possibile rialzo dei tassi di interesse, e sulla quale aumenta l’incertezza dopo il dato sull’occupazione. Sulla Fed già’ spaccata le rilevazioni rischiano di ampliare le divergenze.

Le ‘colombe’ della banca centrale vedono nei 151.000 posti creati (inferiori alle attese di 180.000 posti) una prova di come l’economia non sia ancora pronta a una stretta e quindi della necessita’ di attendere ulteriori indicazioni prima di procedere, anche alla luce della debolezza dei salari. Ai falchi il dato conferma il buono stato di salute dell’economia: il mercato del lavoro anche se in rallentamento cresce, mostrandosi in linea con un’economia che si avvia verso la piena occupazione. “I tassi di interesse sono troppo bassi, dovrebbero essere significativamente più alti del livello attuale”, afferma il presidente della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker.

Lo stesso dilemma che affligge la Fed interessa anche i mercati, spaccati su come la banca centrale potrebbe procedere: se ci sarà, cioè, un aumento o meno dei tassi a settembre. L’andamento dei future dei Fed Fund indica che le probabilità di un aumento dei tassi nelle prossime settimane si sono dimezzate al 12% a fronte del 27% registrato prima dei dati sul lavoro. Le probabilità di un aumento a dicembre restano al 55%.

Ma non tutti sono d’accordo. Bill Gross, l’ex di Pimco, ritiene probabile una stretta a settembre. “Con il dato del lavoro un aumento dei tassi a settembre resta sul tavolo. Settembre potrebbe essere l’unico aumento dei tassi della Fed quest’anno”, afferma Gross. Jan Hatzius, il capo economista di Goldman Sachs, è d’accordo: un aumento dei tassi a settembre dopo il dato sul mercato del lavoro.

Le borse leggono nei dati del lavoro un allontanamento di un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed e salgono. Wall Street avanza. Spinta dall’occupazione americana l’Europa chiude in territorio positivo, con Milano che sale dell’1,54%. Nel Vecchio Continente, intanto, le banche hanno preso una direzione ben precisa e continuano a mostrarsi avverse al rischio: secondo i dati della Bce, la liquidità in eccesso nel sistema monetario dell’area euro supera per la prima volta i 1.000 miliardi di euro, mettendo in evidenza come gli operatori finanziari preferiscono mantenere la liquidità in cassa piuttosto che erogarla a imprese e famiglie.

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