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USA: Pentagono pubblica foto torture nell’era Bush

(Keystone-ATS) Circa 200 immagini che mostrano i segni delle torture da parte del personale americano su prigionieri in Iraq e Afghanistan, durante gli anni delle guerre del presidente George W.Bush.

A pubblicarle è stato il Pentagono, costretto a farlo dalla sentenza di una corte arrivata dopo 12 anni di battaglie legali sugli abusi nei centri di detenzione Usa durante le recenti guerre.

Nelle fotografie rese pubbliche in queste ore e tutte risalenti al periodo 2003-2006 si vedono detenuti con bruciature, tagli, escoriazioni, lividi e altri segni di percosse. Nessuna però è così scioccante come i terribili scatti del carcere-lager iracheno di Abu Ghraib, che fecero il giro del mondo rivelando a tutti i metodi usati dagli americani con i loro prigionieri nelle zone di guerra. Gettando un’ombra sulla Casa Bianca e sulla più grande democrazia al mondo.

Non a caso Barack Obama, ancor prima di essere eletto presidente nel 2008, aveva già promesso la massima trasparenza, assicurando poi nel 2009 che tutto il materiale attinente a questi gravissimi episodi sarebbe stato messo a disposizione dell’opinione pubblica.

Lo stesso Obama, però, nel tempo è stato costretto ad una parziale retromarcia: troppo forti le pressioni dei vertici militari, della Cia e del governo iracheno che mettevano in guardia dai rischi di tale operazione trasparenza, con le immagini che potrebbero essere utilizzate dai gruppi dell’estremismo islamico a scopo di propaganda contro gli Stati Uniti e i suoi alleati. E anche tra le foto pubblicate nelle ultime ore è chiaro come la volontà del Pentagono sia stata quella di divulgare sono gli scatti più ‘soft’, evitando di dare in pasto all’opinione pubblica mondiale il materiale più compromettente.

A sollevare la polemica sono ancora le associazioni in difesa dei diritti umani e delle libertà civili, che affermano come ancora ci siano migliaia di immagini che continuano ad essere tenute nascoste.

Tra queste anche fotografie che riguardano il trattamento dei detenuti nel ‘carcere della vergogna’ di Guantanamo, dove dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 sono finiti tutti coloro che erano sospettati di appartenere ad al Qaida.

ll ministro della difesa Ash Carter promette che il cammino verso la verità andrà avanti. Del resto rispetto ai suoi predecessori lui un passo avanti lo ha fatto. Ma – commentano gli osservatori sui media Usa – difficile che a breve si possa veder qualcosa di più. Nonostante la battaglia delle associazioni – promettono in tanti – andrà avanti.

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