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Usa: Powell, tassi appropriati, Fed non decide con politica

La sede della Federal Reserve a Washington. Keystone/AP/Alex Brandon sda-ats

(Keystone-ATS) La crescita americana procede e fino a quando lo farà non ci sono motivi per ritoccare i tassi di interesse. Lo ha sostenuto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell davanti al Comitato economico congiunto del Congresso americano.

Poi ha messo in chiaro: qualsiasi mossa di politica monetaria della banca centrale americana è dettata dai dati, non dalle considerazioni politiche, sia che si tratti degli attacchi di Donald Trump sia che si tratti delle elezioni presidenziali del 2020.

Affermazioni che lasciano trapelare una Fed a suo agio sull’attuale livello dei tassi e che non vede motivi per proseguire sulla strada dei tagli intrapresa. E questo anche perché tassi bassi limitano la capacità della politica monetaria di sostenere l’economia.

Al presidente americano Powell manda quindi un messaggio chiaro: “tassi di interesse negativi non sono appropriati per gli Stati Uniti in questo momento”. Una bocciatura secca alle richieste e al pressing del tycoon di varare una politica dei tassi negativi così come quella portata avanti da altre banche centrali.

Powell rincara quindi la dose spiegando come le prospettive dell’economia americana sono positive, ma “restano rischi” quali “l’incertezza commerciale”. Un’incertezza legata alla guerra avviata da Trump con la Cina, ma anche alle tensioni con l’Europa, nei confronti della quale il presidente americano potrebbe imporre dazi sulle auto. Tariffe che fanno paura perché rischiano di far scivolare il Vecchio Continente, e soprattutto la Germania, in recessione. Fra i vari segnali di recessione in Europa, i bond tedeschi a 20 anni sono tornati in territorio negativo.

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