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USA: sparatoria in scuola Ohio, sono tre i ragazzi uccisi

(Keystone-ATS) Si è aggravato nel corso della notte il bilancio della tragica sparatoria in un liceo dell’ Ohio: il numero dei ragazzi uccisi da un loro compagno, T.J. Lane, di 17 anni, è salito a tre; mentre gli altri due feriti, ricoverati immediatamente in ospedale, rimangono in gravi condizioni.

Le autorità locali mantengono intanto il massimo riserbo. Non hanno voluto finora fornire nemmeno il nome del “sospetto” – che è stato arrestato nel giro di un’ora a meno di un chilometro dalla scuola – poichè si tratta di un minore; nè tantomeno informazioni sul possibile movente o su dove il ragazzo abbia potuto procurarsi l’arma che ha usato per la sparatoria, una pistola semiautomatica calibro 22. Diverse informazioni sono state diffuse proprio dalla famiglia di T.J. con un comunicato affidato ad un avvocato, in cui si esprime anche un forte senso di cordoglio.

Fonti di stampa hanno poi descritto T.J. come un emarginato, e hanno rivelato che viveva con i nonni, che i suoi genitori hanno divorziato nel 2002 e pochi mesi dopo suo padre è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, e in seguito è stato condannato a quattro anni di carcere, di cui ha poi scontato solo nove mesi.

Ma al di là del suo presunto disagio, T.J. ha dimostrato una grande determinazione e sangue freddo nell’usare la pistola. Diversi suoi compagni hanno descritto i suoi gesti calmi, nell’estrarla dalla borsa, all’interno della caffetteria della scuola, dove in quel momento c’erano circa 100 persone. Ha fatto fuoco senza dire una parola, in maniera apparentemente calcolata, in particolare contro dei ragazzi seduti a un tavolo. Sei colpi, di cui almeno cinque a segno.

E i ragazzi seduti a quel tavolo lo conoscevano da anni. Uno di loro, Nate Mueller, è rimasto leggermente ferito, ma ha raccontato ciò che ha visto: stava facendo colazione assieme alcuni amici, tra cui Russell King, che è poi morto nel corso della notte, e Demetrius Hewlin, che morto questa mattina.

Erano passate da poco le 7:30 quando ha sentito il primo sparo, e una fitta di dolore a un orecchio. A quel punto, ha raccontato, già “i miei amici stavano strisciando sul pavimento. Uno di loro era curvo sul tavolo, era stato colpito”. Poi, ha continuato, “mi sono girato, e l’ho visto (l’aggressore), in piedi, con la pistola. E l’ho visto sparare”.

Con il cuore in gola, Nate è riuscito a fuggire e a chiamare la polizia, mentre T.J. a sua volta si allontanava dalla scuola, cercando di mischiarsi ai passanti per strada. Nel pomeriggio di oggi (orario locale), comparirà davanti al giudice, per l’incriminazione.

Intanto, davanti alla scuola, il Chardon Higt School, si vanno ammucchiando nella neve diversi mazzi di fiori, mentre la bandiera a stelle e strisce sventola a mezz’asta. Venerdì riaprirà i battenti, e gli alunni verranno accompagnati dai genitori per cercare di riprendere la normalità.

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