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Usa: terapia per “convertire” gay, 4 giovani fanno causa

(Keystone-ATS) Fuoco incrociato sulla controversa “terapia della conversione sessuale” dei gay, dilagante in America: nel New Jersey, quattro giovani omosessuali “trattati” psicologicamente per riconquistare la loro presunta e dormiente eterosessualità hanno fatto causa contro gli stessi “consiglieri-psicologi”.

I metodi usati su di loro – dicono – sono “crudeli, fraudolenti, dannosi e possono indurre tendenze suicide”. Senza contare che i cosiddetti “week-end di ritiro spirituale” alla ricerca della mascolinità perduta, seguiti come parte del trattamento – promossi dalla associazione “Jonah” del New Jersey ora sul banco degli imputati – costano un occhio della testa.

In guerra sul fronte opposto, in California – dove il governatore dello Stato ha invece firmato un bando all’uso di queste “terapie riparative” – sono i professionisti delle “cure” contro le tendenze omosessuali ad aver presentato denuncia sostenendo la violazione delle libertà costituzionali.

Per la prima volta le terapie per “convertire” i gay che teoricamente vogliono liberarsi delle attrazioni per lo stesso sesso affrontano così il giudizio dei tribunali americani: gli psichiatri hanno già etichettato questi metodi come “pericolosi, fonte di depressioni, ansia, comportamenti auto-lesionisti”.

“Ci hanno costretto a pratiche umilianti – hanno spiegato i quattro ex pazienti gay – come stare nudi di fronte ai terapisti con il pene in mano, colpire le immagini delle nostre madri giudicate colpevoli della nostra omosessualità, persino bere il succo di due arance ‘visualizzate’ come testicoli”.

“Cercavano di farmi esplodere di rabbia contro i miei genitori – ha detto il primo firmatario della denuncia, Michael Ferguson, oggi 30enne dottore in neuroscienze – e siccome non riuscivo a liberami delle mie attrazioni gay, venivo colpevolizzato e insultato”. Come gli altri tre omosessuali “sfuggiti” alle terapie della conversione, Ferguson ha finito con lo spendere migliaia di dollari in altre psicoterapie solo per riprendersi dai traumi subiti.

Sul banco degli imputati in New Jersey è la organizzazione “Jews Offering New Alternative for Healing” (Jonah), fondata da due uomini che si definiscono ebrei ortodossi, convinti che la omosessualità sia una violazione della legge divina: nessuno dei terapisti che vi lavorano ha mai ottenuto una licenza da psicologo.

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